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Nonna di Soverato fa arrestare i truffatori sotto casa. Muore due giorni dopo a 95 anni

A Roma il caso di Assunta Gatto. Il racconto del figlio al Corriere della Sera: «Era troppo furba, dopo gli arresti esultava come una bambina»

Pubblicato il: 09/08/2023 – 9:28
Nonna di Soverato fa arrestare i truffatori sotto casa. Muore due giorni dopo a 95 anni

ROMA Nonna Assunta, 95 anni, è morta a Roma due giorni dopo essere stata vittima di un tentativo di truffa e avere fatto arrestare due della banda specializzata in raggiri agli anziani. Una vita a fare le scarpe su misura per il grande Totò, per Rita Hayworth e altri vip, Assunta Gatto, originaria di Soverato, non aveva abboccato alla richiesta di soldi del finto nipote, ma aveva chiamato il figlio dicendogli di avvisare i carabinieri. Lo racconta il Corriere della Sera, riportando le parole del figlio Antonio Zangari: «Mamma non sarebbe mai caduta in un tranello simile. Era troppo furba, molto più di loro. E dopo che li ha fatti prendere dai carabinieri, ha esultato come una ragazzina: “Li ho fregati, questa volta li ho fregati io!”». Quei truffatori imperversano in tutta Italia ma con la nonna di origini calabresi non ce l’hanno fatta. Il figlio non crede ci sia una correlazione tra la forte emozione dei giorni scorsi e il decesso dell’anziana madre, la cui denuncia ha permesso di identificare i truffatori. Daniele Laporta, 19 anni, è stato arrestato e subito scarcerato dopo la convalida, un altro di 17 anni, solo denunciato. Sarebbero manovalanza di una banda più grande. Resta da rintracciare la donna che si è presentata come nipote.

La signora Assunta, nata a Soverato il 9 settembre 1928, sapeva il fatto suo. «È sempre stata così. Aveva quattro sorelle — dice il figlio al Corriere della Sera —, il padre era un militare della Croce Rossa che prima della guerra fu trasferito a Roma. In città si è data subito da fare: viveva a Campo de’ Fiori e lavorava nel calzaturificio di via Sistina. Le sue scarpe sono state indossate da Totò, Rita Hayworth, principesse e altre nobildonne. Era talmente brava che a un certo punto le Sorelle Fontana le fecero un’offerta per andare da loro, ma il suo datore di lavoro le alzò lo stipendio a mille lire al mese per farla restare». Quando, venerdì scorso, i truffatori hanno provato a incastrarla, la signora Assunta ha intuito l’imbroglio:«Ha incalzato la truffatrice chiedendole “mi saluti tuo figlio, come si chiama? E tuo marito?”. L’altra non sapeva che rispondere e alla fine ha rinunciato. Solo che i truffatori — rivela il figlio — le hanno bloccato la linea per non farle chiamare il 112 e lanciare l’allarme. Anzi, si sono sostituiti al numero di emergenza, prima con un finto operatore e poi con un finto carabiniere che le ha detto sarebbe venuto a casa a prendere la denuncia». Ma lei «non ha creduto a nessuno, sono stato io ad avvertire il 112». La mattina successiva un banale incidente domestico ha aggravato i suoi acciacchi.

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