«È di qualche giorno fa la notizia riportata da diverse testate giornalistiche locali del salvataggio a mare di un uomo da parte di un appartenente alla Polizia di Stato». Una notizia della quale uno dei protagonisti che hanno contribuito a salvare un adolescente in vacanza a Bagnara che rischiava di annegare, ha deciso di fornire la propria versione dei fatti. Il ragazzo «che si trovava a rischio annegamento in mare – scrive Antonio Minutolo – è stato tratto in salvo con l’intervento immediato di presenti sul posto, vale a dire la spiaggia di Marinella di Bagnara, località Cacilì, dove il malcapitato stava facendo il bagno. Mentre mio nipote, Carmelo Minutolo, lanciatosi in mare, provvedeva a mantenere a galla l’uomo con l’ausilio di un materassino di piccole dimensioni, subito dopo il padre del ragazzo in difficoltà, a sua volta, si è tuffato per prestare soccorso; io in quelle fasi ero presente sulla spiaggia assieme a mio nipote, ho lasciato immediatamente la battigia in direzione del porto di Bagnara, distante poche centinaia di metri. Giunto al porto ho visto a bordo di un’imbarcazione un uomo, Giuseppe Dato, e riconoscendolo in quanto proprietario dell’imbarcazione, gli ho chiesto di intervenire immediatamente con la propria imbarcazione per recuperare l’uomo in difficoltà e mio nipote. Avevo il terrore che entrambi potessero essere sopraffatti dalle onde. Il signor Dato, non esitando un attimo, con a bordo anche il proprio figlio di quattro anni, acconsentiva alla richiesta e mi lasciava salire sul suo natante insieme a due ragazzi presenti sul posto e residenti a Bagnara, e a un altro uomo, immediatamente non identificato nella concitazione del momento. Giunti sul posto, abbiamo trovato in acqua, attaccati ad un salvagente di grandi dimensioni, cinque persone: il ragazzo inizialmente soccorso, mio nipote, il padre del primo, nonché altri due ragazzi, residenti a Marinella, di nome Antonio Velardo e Alessandro Velardo, i quali avevano lanciato l’ulteriore salvagente, di dimensioni maggiori. Abbiamo dunque provveduto ad issare a bordo tutte le persone in mare, tutte, fortunatamente, coscienti ed in buono stato di salute, facendo immediato ritorno al porto». Dopo avere affrontato attimi di angoscia e panico e avere visto messa a repentaglio la vita del proprio nipote e di altre persone per salvare i malcapitati turisti, Antonio Minutolo ha deciso di dare merito a coloro che si sono prodigati per il bene degli altri con sprezzo del pericolo.
«Quanto qui ricostruito, è opportunamente documentato dalle telecamere di sicurezza presenti a bordo del natante di proprietà di Dato, nonché dalle numerose testimonianze dirette sul posto. Tanto si doveva per onore della verità, dei rispettivi meriti – veri o presunti – e per il rispetto e l’onore che si deve alle Forze dell’Ordine ed alla Polizia di Stato».
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