COSENZA Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza nei confronti di Antonio Abruzzese, coinvolto nell’inchiesta denominata “Athena“. L’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro, lo scorso 30 giugno 2023, aveva portato all’esecuzione di 68 misure cautelari. Le accuse nei confronti degli indagati sono di associazione di stampo mafioso, associazione dedita al narcotraffico, estorsioni, minacce. Non solo traffico di droga a livello internazionale ma, secondo la Distrettuale, gli indagati avrebbero «vessato imprenditori agricoli e dediti al turismo». Il 39enne, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Antonio Quintieri, sarebbe stato «autorizzato a trafficare sia con la “nera” e sia con la “bianca”, vale a dire sia con l’eroina che con la cocaina» per conto del clan. A muovere accuse nei suoi confronti, è stato il pentito Celestino Abbruzzese, detto “Micetto” cognato di Antonio Abruzzese e ritenuto uno degli elementi al vertice del clan dei “Banana” di Cosenza. Dopo essersi autoaccusato di essere stato a capo di un manipolo di spacciatori operanti nel centro storico di Cosenza, “Micetto” «precisava che lo stupefacente – del tipo cocaina ed eroina-con cui riforniva i propri pusher, lo comprava dai suoi fratelli Luigi, Marco e Nicola e dal cognato Antonio Abruzzese». Il 39enne tuttavia resta in carcere per via del suo coinvolgimento nell’inchiesta “Reset”.
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