CATANZARO «Oggi non presentiamo una nuova maggioranza ma presentiamo il rafforzamento della maggioranza del 27 giugno 2022». Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ufficializzando la nuova Giunta comunale nata dall’accordo con “Noi Moderati”. Sono tre le novità rispetto alla precedente formulazione dell’esecutivo: in Giunta entrano Giuseppina Pino, che ha la delega alle Politiche sociali, il consigliere comunale Giorgio Arcuri, che ha la delega all’Ambiente, e il consigliere comunale Nunzio Belcaro, che ha la delega all’istruzione e allo sport. I tre subentrano a Venturino Lazzaro, Nino Cosentino (che si sono dimessi nei giorni scorsi) e Aldo Casalinuovo, il cui mandato è stato revocato dal sindaco Fiorita: Pino e Arcuri sono espressione de “Noi Moderati”, Belcaro è espressione di “Cambiavento”, il movimento fondato dal sindaco Fiorita. Confermati in Giunta il vicesindaco con delega all’Urbanistica Giusi Iemma, presidente regionale del Pd, Marinella Giordano (Personale e Polizia municipale), Marina Mongiardo (Bilancio), Donatella Monteverdi (Cultura), Antonio Borelli (Attività economiche), Raffaele Scalise (Lavori pubblici). La nuova Giunta comunale è il frutto di un accordo tra Fiorita e “Noi Moderati” guidati dal consigliere regionale Antonello Talerico, accordo che consente a Talerico di portare da uno a tre gli assessori della sua area in Giunta e soprattutto consente a Fiorita di avere una maggioranza più stabile rispetto al primo anno di consiliatura: nel 2022 infatti Fiorita era stato eletto sindaco ma senza avere la maggioranza in Consiglio comunale, maggioranza che invece ora Fiorita numericamente ha. Secondo gli analisti politici, peraltro, questa nuova Giunta determina uno spostamento della coalizione di Fiorita dall’originario profilo più marcatamente di centrosinistra a un profilo moderato e centrista: tesi che però Fiorita non condivide.
Per spiegare la nuova fase a Palazzo De Nobili Fiorita ha citato la frase che disse in occasione della presentazione della sua prima Giunta, quella del paragone di quella squadra di governo con la Nazionale di Bearzot: «Possiamo dire che la prima Giunta era come gli azzurri del 1978, e oggi siamo gli azzurri campioni del mondo del 1982, nel senso che come quella nazionale campione aveva lo stesso impianto del 1978 con un paio di innesti così è la nostra nuova Giunta». Ecco perché secondo Fiorita: «I mal di pancia sono anche inevitabili per certi versi, ma fa parte del gioco. Ma noi avevamo una necessità, che era quella di dare stabilità al nostro governo della città. La maggioranza che chiamo del 27 giugno, perché è quella che ha vinto il ballottaggio nello stesso giorno della prima promozione in serie A del Catanzaro, non è cambiata, e oggi registra solo un ampliamento di una sua componente, quella più moderata, che fa capo al consigliere Talerico, che ci fa raggiungere l’obiettivo della stabilità, e questo – ha rilevato Fiorita – è sicuramente un dato molto positivo. In questi mesi abbiamo anche cercato di dialogare con tante altre forze perché sappiamo che le emergenze che vive questa città richiedono anche un coinvolgimento più ampio possibile e questo avrebbe potuto anche portare a un allargamento diverso e maggiore, ma non è andata così. Quindi – ha proseguito il sindaco di Catanzaro – l’impianto resta sostanzialmente lo stesso, non c’è nessun cambio programmatico, non c’è nessuno snaturamento del progetto che ha vinto le elezioni il 27 giugno 2022. C’è – credo, spero – una maggiore solidità in Consiglio che ci dà una maggiore serenità. Dovevamo curare l’anatra zoppa e ora l’anatra non è più zoppa. e andiamo avanti con un nuovo patto per la città, un rinnovato patto tra progressisti e moderati».
Fiorita ha quindi ribadito: «Antonello Talerico era con noi nel 2017, era con noi nel ballottaggio, eppure nessuno all’epoca ha storto il naso. Certamente ci sono differenze nella visione di alcune cose, ma fin dall’inizio abbiamo messo avanti quello che ci unisce, e cioè la novità, l’innovazione, la voglia di cambiamento, la radicale discontinuità con il governo precedente, rispetto alle cose che ci dividono. E questo è stato un rapporto leale, trasparente, al punto tale che è sopravvissuto negli anni: è partito nel 2017, si è rinnovato in una forma diversa un anno fa, cosa che ci ha consentito di guidare questa città senza particolari difficoltà. C’è una condivisione praticamente piena del programma, che non ha condizionato per nulla le battaglie anche politiche della nostra amministrazione, come l’autonomia differenziata, la presidenza dell’Anci, il Pnrr, il parco eolico marino. Non abbiamo mai avuto timore di rilanciare la nostra azione politica, e oggi questa lealtà ci consente di registrare questo ampliamento della maggioranza che passa dall’espansione di quel gruppo, che oggi ha una presenza maggiore in Consiglio e in Giunta, ma questo non cambia il Dna profondo della mia azione e dell’azione della mia amministrazione» .
Un passaggio poi Fiorita lo ha riservato ai tre suoi ex assessori, Venturino Lazzaro, Aldo Casalinuovo e Nino Cosentino, ringraziandoli per il lavoro fatto ed esprimendo – con un pizzico di commozione – «il rammarico per non averli più al nostro fianco. Siamo tutti tutti sotto esame, anche io, tra un anno faremo di nuovo un tagliando per vedere se gli obiettivi prefissi e assegnati sono stati raggiunti. Questa situazione – ha osservato il sindaco di Catanzaro – è stata anche anche condizionata dalla scelta di dimettersi di due assessori, ma ho sempre immaginato che questa valutazione andasse fatta, e per quanto scomoda è nelle mie prerogative. Io devo dare alla città il governo migliore possibile e quindi devo sempre fare delle valutazioni sulla Giunta».
Fiorita si è poi soffermato sulle trattative, poi arenatesi, per allargare il perimetro della maggioranza all’area guidata da Valerio Donato, suo sfidante al ballottaggio del 2022: «Sicuramente per molto tempo – ha confidato il sindaco – si sono ancora sentite le scorie di una campagna elettorale che non è stata semplice, e a volte forse è più facile ritessere la trama con chi viene da più lontano piuttosto che con chi è più vicino. Io penso che Valerio Donato già in alcuni casi ha dimostrato di poter dare un contributo importante a questa città, a me sarebbe piaciuto che riuscissimo a costruire le condizioni politiche perché ciò avvenisse in una forma stabile. Oggi non è così ma questo non significa che non mi auguri che possa avvenire comunque su alcune questioni e che questo dialogo che è stato più intenso negli ultimi tempi possa continuare».
Il complicato e travagliato rapporto con il Pd, che ha rallentato la quadratura del cerchio. «Non entro nelle dinamiche di un partito così importante qual è il Pd, ma – ha spiegato Fiorita ai giornalisti – vi inviterei a cambiare anche il modo di guardare alla politica o all’amministrazione. Questo passaggio è sicuramente un passaggio politico perché si misura anche sui numeri e sulla rappresentanza ma questa non è una Giunta fatta con il lapis, non ragioniamo così, certo tiene conto di questo ma invito a guardare le cose con gli occhi di un sindaco come me e non di altri sindaci. Oggi certo c’è un profilo più politico e meno tecnico della Giunta ma la presenza degli assessori non può essere misurata solo in questi termini: io non ho mai guardato ai miei assessori in base al colore politico e nessun assessore si è mai sentito in quota a un partito, noi abbiamo lavorato come una squadra e vogliamo lavorare come squadra. Non ridurrei il tutto a questioni di appartenenza, non c’è assessore mio o di qualcun altro, ma una squadra».
Ma la presentazione della nuova Giunta è anche l’occasione per un primo bilancio. «E’ stato un anno complicato, molte cose sono state rese più difficili dalle difficoltà economiche che vivono tanti Comuni e in particolare il Comune di Catanzaro, da una carenza di personale che incide anche sulla rapidità dell’azione, da alcune emergenze che hanno contraddistinto la prima fase ma siamo soddisfatti perché crediamo che sia finito un lungo e insostenibile periodo di immobilismo della città. La città – ha concluso Fiorita – si è rimessa in moto, in tante cose i risultati già si vedono, in tante cose sono stati iniziati i processi che avranno i loro tempi, purtroppo dettati dalla burocrazia e non dai nostri tempi ma che daranno risultati». (a. cant.)
I tre nuovi assessori: da sinistra Arcuri, Belcaro e Pino
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