Le Forze Armate dell’Ecuador “hanno iniziato il loro spiegamento immediato in tutto il territorio dell’Ecuador” in risposta all’omicidio del candidato alla presidenza, Fernando Villavicencio. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Luis Lara, sottolineando che l’obiettivo è mantenere una presenza militare “in ogni città e in ogni parrocchia fino alla conclusione del processo elettorale”. Lara ha dichiarato che l’esercito “risponderà con tutta la sua potenza” alle minacce dei gruppi criminali contro i candidati e contro il sistema democratico. “E’ chiaro che le mafie hanno dichiarato guerra all’Ecuador e che lo Stato e le Forze Armate useranno tutti gli strumenti per combattere gli assassini e i loro complici”, ha aggiunto. Lara ha quindi concluso affermando che “il voto sarà la miglior risposta alle mafie e ai loro alleati”. La brutale esecuzione di Fernando Villavicencio, 59enne giornalista ed ex sindacalista, considerato il delfino del presidente uscente Guillermo Lasso, ha scosso tutto l’arco politico della nazione sudamericana.
Villavicencio è stato assassinato mercoledì a colpi d’arma da fuoco mentre stava lasciando una scuola della capitale Quito, dove si svolgeva un raduno politico. Un clan dedito al narcotraffico ha rivendicato l’omicidio, e sei persone sono già state arrestate. A rivendicare l’attentato è stato il clan de Los Lobos, il secondo gruppo criminale più grande dell’Ecuador, legato al cartello messicano della droga di Jalisco Nuova Generazione. In un video trasmesso sui social, dove appaiono una ventina di uomini incappucciati, la gang minaccia altri politici del Paese, tra cui il candidato di destra alla presidenza Jan Topic.
Il presidente Lasso ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese per 60 giorni, pur confermando la data delle elezioni il 20 agosto.
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