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Soverato, sindaco «esterrefatto» per il commissariamento sugli abusi edilizi. «Casi già risolti»

Vacca commenta la delibera di giunta: «Noi accusati ingiustamente. Dalla Regione messaggio distorto che colpevolizza i Comuni»

Pubblicato il: 11/08/2023 – 15:41
Soverato, sindaco «esterrefatto» per il commissariamento sugli abusi edilizi. «Casi già risolti»

SOVERATO «Rimango esterrefatto di fronte  l’approvazione da parte della Giunta Regionale di una Delibera con cui si delegherebbe a un commissario la risoluzione di tre segnalazioni di abusi, riscontrati dalla Capitaneria di Porto di Soverato nel 2019, difronte ai quali il Comune di Soverato è stato accusato, ingiustamente,  di essere rimasto inerme. Rimango basito di fronte le modalità con cui tutto questo viene riportato sui mass-media, lanciando un messaggio distorto che colpevolizza le amministrazioni comunali di diffondere la cultura della illegalità e di non operare per la difesa del nostro territorio. Ma la cosa che mi lascia ancor  più perplesso sono le metodologie di approccio alla comunicazione da parte della Regione Calabria nei confronti degli stessi enti comunali che quotidianamente sono impegnati a risolvere  le tante criticità del territorio». Così, in una nota, il sindaco di Soverato Daniele Vacca. 
«Entrando nel merito della delibera – continua Vacca – mi sembra giusto specificare di cosa si stia realmente parlando. Il documento, che annunciava la presenza di abusi in aree inserite all’interno di zone a rischio frana o alluvione, zone a elevato rischio sismico, in realtà si occupa, per quello che riguarda la nostra città, di tre casi specifici di occupazione temporanea di aree demaniali: il primo fa riferimento alla presenza di ombrelloni adagiati sulla spiaggia, il secondo  allo spostamento di una fiera artigianale in un luogo differente da quello autorizzato e l’ultimo alla realizzazione di una rampa di accesso in legno al servizio di un’ abitazione privata, costruita per abbattere le barriere architettoniche esistenti. Inutile affermare che le problematiche sopraesposte furono risolte nell’immediatezza delle segnalazioni con lo sgombero delle opere, inviando alla Regione Calabria tutti gli atti consequenziali». 
«Mi sembra quindi che la montagna abbia partorito il topolino in una materia che esigerebbe un intervento differente – prosegue la nota –. È infatti vero che molti procedimenti sono bloccati, ma perché le amministrazioni comunali rimangono sospese in attesa della conclusione di lunghi iter procedurali, e intrappolate all’interno delle lungaggini burocratiche connesse, solo per fare un esempio, al rilascio di compatibilità paesaggistiche proprio da parte degli uffici regionali i cui tempi per una risposta arrivano a superare abbondantemente anche i quattro anni. La difesa della legalità è un obbiettivo comune da raggiungere in sinergia con la Regione Calabria, ente sovraordinato che deve essere vicino alle amministrazioni comunali che hanno come obbiettivo il rilancio della nostra terra. Lanciare invece in piena estate un messaggio distorto come quello diramato nelle scorse ore, non può che danneggiare  l’immagine della nostra regione». 

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