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SETTE GIORNI DI CALABRESI PENSIERI

Il vecchio e il bambino presi con le mani del fuoco, emigranti che non tornano e rivoluzioni “politichesi”

Settimana di istanze legalitarie per la giunta. L’anatra (non più zoppa) centrista di Fiorita. “Sette” che affida il racconto di Catanzaro ai cosentini. La porno-Guarimba e il ponte letterario per …

Pubblicato il: 12/08/2023 – 7:22
di Paride Leporace
Il vecchio e il bambino presi con le mani del fuoco, emigranti che non tornano e rivoluzioni “politichesi”

Un vecchio e un bambino si preser per mano… e tutto intorno non c’era nessuno: solo il tetro contorno di torri di fumo”.
I versi di Francesco Guccini a Zungri in provincia di Vibo Valentia vanno rovesciati. Nella celebre canzone il nonno dice al bambino “cose mai viste”, in Calabria grazie al drone abbiamo tutti visto un bambino di dieci anni che seminava esche incendiarie e il nonno imprecare contro l’occhio rivelatore per essere stati presi con le mani nel fuoco. Il vecchio di Zungri non raccontava al bambino il bucolico tempo che fu. Voleva contribuire a bruciarlo. Più che un voto che potete immaginare a quel vecchio e al bambino farei vedere come punizione sociale un vecchio film con Paul Newman, “La lunga estate calda”, storia pedagogica di piromania tratta dai racconti di Faulkner.
In due settimane i droni di Occhiuto hanno incastrato 32 piromani. Siano tutti puniti, non – come si dice – in maniera esemplare. Ma in maniera adeguata al danno. Quindi una pena severissima.

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Una bella notizia. Il presidente Occhiuto ha commissariato trenta comuni calabresi per non aver vigilato sull’urbanistica selvaggia del non finito calabrese e sull’abusivismo. Si tratta di zone a rischio frana e aree sismiche pericolose. Ha dichiarato Occhiuto: “La lotta all’abusivismo edilizio è una priorità per il mio governo”. Bene così.

Abusivismo edilizio, la Regione commissaria 30 Comuni «per inerzia e inadempienza»

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Il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in Maremma è stato premiato al Festival nazionale di Legambiente per il suo impegno contro i “ladri di futuro” per il suo impegno nel ripristino della legalità e dell’ambiente nella sua città violata dall’abusivismo edilizio che per decenni ha visto sorgere immobili costruiti sul demanio marittimo. Numerose le demolizioni per un evidente cambio di rotta. Aggiungo che il primo cittadino ha donato alla sua città una magnifica stagione estiva di concerti che hanno attirato spettatori da ogni dove mentre nel capoluogo Cosenza ai forzati della città neanche un film all’aperto o un concerto locale (voto “due”). Purtroppo a Corigliano-Rossano apprendiamo di una manifestazione di bagnanti a Schiavonea scesi in protesta perché un tratto di spiaggia libera è stato interessato da lavori pubblici per favorire i pescatori. La comunicazione probabilmente non è stata delle migliori. E il voto “dieci” a Stasi si trasforma in “otto”.

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A Catanzaro rimpasto del sindaco Fiorita. C’era da curare l’anatra zoppa e il progetto di rinnovamento diventa democristo-centrista. Molto politichese. Se sono rose fioriranno. Resta l’amaro in bocca per la defenestrazione di Aldo Casalinuovo, assessore all’Ambiente che ha portato la raccolta differenziata al 70 per cento, curato le periferie e anche nella toponomastica ha dato giusta dignità alla storica dell’arte Emilia Zinzi. Unico neo non è riuscito a levare quella maledetta puzza che ti accoglie a Catanzaro Lido.
Casalinuovo è stato oggetto di una campagna di denigrazione da parte di un consigliere comunale che non mi sembra un De Gasperi. Al sostituito assessore voto “nove”. Fiorita spieghi meglio la sua idea di buongoverno.

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Il magazine 7 del Corriere della Sera per il numero di Ferragosto ha puntato su una storia di copertina che racconta i 20 capoluoghi di Regione in Italia. Per Catanzaro si è scelti di affidare l’intervista al maestro Antonio D’Orrico per ascoltare il cantautore Brunori. Ovvero a due cosentini. E i due ci giocano sull’arcano. Incalza D’Orrico: «Le ricordo che dobbiamo parlare (possibilmente bene) di Catanzaro, la capitale della Calabria, e magari di Reggio, per non scadere nella reunion di cosentini». Brunori sornione risponde: «Noi di Cosenza che parliamo (bene) di Catanzaro, la vedo dura». Da leggere comunque la bella intervista tra il luogo comune della ‘ndujia e altre amenità. A giornalista e cantautore voto “dieci”. A chirillà la giusta protesta per non aver avuto testimonial locali per raccontare il loro capoluogo.

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Leggo un’ottima cronaca su Gazzetta del Sud del corrispondente locale di San Giovanni in Fiore, Mario Morrone, vecchia guardia, e si vede. Nella capitale della Sila, informa il giornalista, con dati e occhio (voto “dieci”), che gli emigrati non tornano più d’estate. Negli anni del boom partirono in 7.500, il paese d’Italia in rapporto con gli abitanti con più emigrazione. Dalle rimesse arrivavano alle Poste due miliardi di lire al mese. La gran parte sono stati investiti in case non finite e oggi spesso non abitate. I loro figli di vacanze nelle terre dei padri non ne vogliono sapere. Non ci sono più le auto con targa straniera e la pelliccia al volante. Sul punto ha scritto un mirabile articolo sul Mattino lo scrittore Andrea Di Consoli, nato a Zurigo ma lucano di Rotonda, paese dirimpettaio della Calabria. Nell’articolo si legge: «Lo dico con rabbiosa commozione, ma ai giovani vorrei dire che fanno bene a non essere ossessionati dal ritorno come lo siamo stati noi. Noi che siamo tornati dal mondo intero solo per partecipare alla festa patronale, noi che non abbiamo dimenticato il dialetto, noi che siamo rimasti fedeli alle abitudini paesane anche se abbiamo fatto carriera altrove. Fanno bene, perché soffriranno di meno, e non avranno ossessioni vischiose». I Di Consoli e i Morrone fanno ancora belli i giornali di carta. L’emigrazione intanto continua e si rinnova.

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Altra buona corrispondenza estiva di Gazzetta del Sud quella di Ernesto Pastore che dalla sua Amantea racconta di una stagione estiva in chiaroscuro tra prezzi alti e mare non sempre pulito. A ravvivare la città nepetina ci pensa il bel festival “La Guarimba”, geniale idea di un giovane emigrato di ritorno sudamericano. Quest’anno certa ritrosia locale verso la manifestazione d’essai di buon livello è stata vinta da una genialata. Ad Amantea tutti in questi giorni erano incuriositi, grazie anche alla stampa nazionale e locale, da una rassegna di corti dedicati al cinema porno al femminile. Nonostante ognuno abbia a disposizione Youporn sul cellulare lo schermo ancora attira l’occhio e forse qualcos’altro. La proiezione avvenuta stanotte su una spiaggia rimasta top secret ed esclusa ai minori ha ricevuto centinaia di prenotazioni. Al guarimbero patron Giulio voto “dieci” per estro creativo e convinzione.

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Nella Tunisia terra di migranti che muoiono un’iniziativa di bella vita promossa dal libraio cosentino della Mondadori, Pino Sassano. Con la presidenza onoraria di Maurizio De Giovanni, è nato il concorso “Intrecci mediterranei” rivolto agli italiani residenti in Tunisia e ai residenti dalla doppia nazionalità. I racconti selezionati faranno parte di un’antologia che sarà presentata nelle due nazioni. Finale ad Hammamet il 27 gennaio 2024. Il bando scade il 15 novembre e lo trovate sulla pagina Facebook della libreria Mondadori di Cosenza. A Pino Sassano un giusto “dieci” per il suo spirito di servizio al libro e ai ponti tra culture.

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Notizia più ruspante da Falconara Albanese. Il 16 agosto torneo di briscola a 32 coppie organizzato dalla Pro loco. Quota di partecipazione 60 euro ma il montepremi lo vale. In ordine decrescente a partire dal quarto posto: una cena per 4, una coppia di agnelli, una coppia di maiali, al primo classificato un vitello.
Le radici sono importanti. Alla Pro Loco di Falconara Albanese lo sanno bene. (redazione@corrierecal.it)

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