Si svolgono in una Roma infuocata i funerali della scrittrice Michela Murgia, scomparsa giovedì a 51 anni uccisa da un tumore. Sono in tanti che hanno deciso di sfidare questo caldo torrido per darle l’ultimo saluto, tra amici, follower, turisti curiosi, ma anche molti che l’hanno amata (o odiata) per le sue posizioni spesso dure e nette su temi sociali spesso delicati e divisivi. Il suo è, come ha detto anche l’amico Roberto Saviano, un ‘funerale politico’ visto che in prima fila a darle l’estremo saluto c’e’ la sua famiglia allargata, eterodossa, basata su legami d’affetto e d’amore piuttosto che di sangue, uno dei temi più importanti della sua letteratura e del suo attivismo. Da Lorenzo Terenzi, l’attore, regista, autore e musicista sposato il 15 luglio in ‘articulo mortis’ ai suoi 4 ‘figli dell’anima’, i ragazzi che ha adottato: Raphael Luis, Francesco Leone, Michele Anghileri e Alessandro Giammei. Dalle 15.30 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la chiesa degli Artisti, don Walter Insero celebrerà la funzione che la scrittrice, credente anche se spesso ‘eretica’, ha voluto fosse cattolica. Il sacerdote, professore associato alla Pontificia università gregoriana e Cappellano presso la Rai dal 2004, recentemente ha officiato i funerali di Andrea Purgatori e Gina Lollobrigida e, in passato, quelli di Gigi Proietti, Maurizio Costanzo e Fabrizio Frizzi. Non è mancato qualche attimo di tensione. Fuori dalla chiesa, mentre si svolgevano i funerali qualcuno ha gridato “comunisti di m” e la folla ha cominciato a rumoreggiare e si è diretta da dove arrivava quella voce. Poi la situazione è tornata tranquilla. Oltre alle centinaia di persone assiepate fuori, è tanta anche la folla all’interno della Chiesa degli artisti. Presenti, tra gli altri, la segretaria del Pd Elly Schlein, Francesca Pascale e la compagna Paola Turci. La scrittrice aveva chiesto che al suo funerale non ci fossero fiori e cosi’, rispettando le sue volontà, non sono presenti fiori in chiesa tranne il copribara con peperoncini e fiori selvatici. Un applauso scrosciante è partito al termine dell’intervento di Roberto Saviano da parte della folla dentro e fuori la chiesa e ha preceduto l’uscita della bara.
“Abbiamo scelto questa pagina dal Vangelo di San Giovanni con Michela. Gesù è simboleggiato con la porta, cioè la soglia, quel luogo di passaggio che permette di attraversare lo spazio e andare oltre”. Così Don Walter Insero nell’omelia ai funerali di Michela Murgia. “Lei è nell’oltre, la sua anima è in viaggio verso il Padre non verso il nulla. Ha fatto tante battaglie e ha conservato le fede – aggiunge -. Ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, salutare tutti e riconciliarsi con tutti”. In apertura della cerimonia don Insero ha anche letto un messaggio per la scrittrice del Cardinal Zuppi: “Il libro della sua vita non è finito, le sue pagine continuano a essere scritte con lettere d’amore. Lei lo ha scritto con passione”.
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