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IL CONTRIBUTO

«Sulla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero non ci si fermi a una discussione superficiale»

Suscita ilarità, per la miopia politica, per non dire preoccupazione, il sollievo con cui alcuni “illuminati” politici locali hanno accolto la relazione della Corte dei conti per la quale “oltre u…

Pubblicato il: 13/08/2023 – 13:43
di BIANCA RENDE*
«Sulla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero non ci si fermi a una discussione superficiale»

Suscita ilarità, per la miopia politica, per non dire preoccupazione, il sollievo con cui alcuni “illuminati” politici locali hanno accolto la relazione della Corte dei conti per la quale “oltre una certa soglia dimensionale la complessità dei processi può rendere meno agevole la gestione, soprattutto se la dimensione non corrisponde a un processo identitario consolidato, ma è dettata da logiche contingenti. Per tali ragioni la fusione di Comuni di dimensioni più ampie va maggiormente ponderata sotto il profilo dell’efficacia e dell’efficienza in quanto deve essere effettivamente dimostrato il vantaggio operativo”.  La Corte dei conti fa la Corte dei conti e bisogna ringraziarla per il contributo offerto ad una discussione che non può certamente fermarsi ad un livello superficiale.  In realtà i giudici contabili, nel loro sempre egregio lavoro, non fanno che confermare quanto da più parti sostenuto circa la necessità di uno studio di fattibilità che analizzi nel merito, approfondendoli, i vantaggi e gli svantaggi della fusione. Diverso è il ruolo che ha o dovrebbe avere la politica, che è quello di cogliere i vantaggi, appunto politici, di una scelta di questo tipo.  Il primo e più evidente vantaggio sarebbe quello di superare un vero e proprio “blocco (ormai) storico” che ha tenuto fermo lo sviluppo dell’area urbana negli ultimi lustri ed anzi ne ha segnato l’arretramento. Inutile continuare a blaterare di piani per l’unificazione dei servizi e delle funzioni se questo non è mai avvenuto e ancora oggi rimane sulla carta, malgrado continui, risibili proclami.  È innegabile quanto processi aggregativi di questo tipo siano in grado di spazzare via blocchi politici e personaggi ormai datati, che si nutrono del loro consenso localizzato, spesso in declino, che verrebbero messi in discussione da una scala rappresentativa più ampia e meno coercibile.  L’area urbana Cosenza Rende, a maggior ragione dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose della seconda, necessita oggi come non mai di un ricambio della classe dirigente, che vada oltre i confini di realtà demograficamente limitate e che si dimostri in grado di cogliere le sfide che in questi anni sono state solo annunciate.  Un esempio eloquente in questo senso è costituito dalla realizzazione del nuovo ospedale laddove è evidente che in mancanza di una logica unitaria e di città unica, lo sviluppo del ragionamento non può che rimanere a livello di microcosmo localizzato e per qualcuno anche ideale.  Dunque, che ben venga il contributo della Corte dei conti ed anzi si affidino alla stessa, se possibile, una parte delle valutazioni preliminari, insieme ai profili indagabili dall’Unical, ma non si dimentichi che la discussione è di natura eminentemente politica e verte sulla scelta se restare piccoli e marginali o crescere per contare, avendo un peso politico maggiore sui tavoli e nelle istituzioni che contano. Il resto sono solo tentativi per restare a galla e nulla hanno a che fare con il benessere di una comunità.  Torniamo per questo, come già fatto in più interventi e nel corso della nostra partecipatissima iniziativa a Cosenza, ad incalzare la regione per una maggiore democratizzazione del processo deliberativo della fusione, che rappresenta di per se stessa solo la premessa amministrativa di una strategia di sviluppo necessariamente più ampia e complessiva, che coinvolga maggiormente le comunità interessate e le renda davvero consapevoli dei vantaggi anche economici e di efficienza, che ne potrebbero conseguire alla fusione, oltre ai risvolti concreti di un processo che al momento appare alquanto verticistico. Diversamente, si sa, nell’oscurità, tutti i gatti sono grigi.
* Consigliere comunale di Cosenza

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