La vicenda dell’atto intimidatorio contro un giornalista, commissionata dall’ex senatore leghista Alberto Filippi, si tinge di giallo, o, quantomeno, di tanti punti interrogativi. A porre una secca smentita sull’accaduto è l’avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Santino Mercurio, 65 anni, il quale – stando alle notizie circolate sulle agenzie di stampa e riprese dalle testate di tutto il Paese – sarebbe colui che avrebbe ricevuto dall’ex senatore il compito, nell’estate del 2018, di sparare cinque colpi di pistola contro l’abitazione del giornalista Ario Gervasutti, ex direttore del Giornale di Vicenza, oggi capo redattore de Il Gazzettino. Da quanto si è appreso nei giorni scorsi sarebbe stato proprio Mercurio a confessare questa circostanza agli inquirenti della Dda di Venezia.
Gli indagati sarebbero 43 tra i quali, appunto, Mercurio e Filippi.
Arriva oggi una categorica smentita da parte del legale che «quale difensore di fiducia di Mercurio Santino in merito alla notizia da Voi data, Vi comunico che il mio assistito alla data di oggi non ha ricevuto alcun provvedimento dal quale risulta indagato e né mai è stato fermato e né mai ha potuto dichiarare di aver confessato come è riportato nel vostro lancio Ansa che allo stato risulta falso e mai verificato. Si chiede una urgentissima smentita sui fatti in quanto il mio assistito non ha mai ricevuto alcun atto in cui era indagato e mai si è recato dagli inquirenti ad ammettere le proprie responsabilità su eventuali fatti di cui è completamento all’oscuro».
L’avvocato Gallo, raggiunto al telefono dal Corriere della Calabria, ha affermato che il suo cliente non ha ricevuto nessuna chiusura indagini o comunicazione di alcun genere e non ha mai confessato alcunché. Mercurio, che si trova in vacanza, avrebbe appreso la notizia che lo riguardava da conoscenti che l’avevano ascoltata sulle reti nazionali. A questo punto, solo il tempo potrà chiarire i contorni di questa delicata vicenda.
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