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«Fiorita attacca Salvini ma governa con un partito di centrodestra alleato con la Lega»

Il coordinatore di “Alleanza per Catanzaro” Franco Longo: «Il sindaco tira a campare. Cosa dice Schlein di questo accordo di potere?»

Pubblicato il: 17/08/2023 – 15:57
«Fiorita attacca Salvini ma governa con un partito di centrodestra alleato con la Lega»

CATANZARO «Gli amici del sindaco Nicola Fiorita, così attaccato alla poltrona al punto di stringere un accordo di potere con il partito (saldamente di centrodestra) di Antonello Talerico e Pino Galati, pensano di trasformarsi in difensori del Sud criticando la Lega. O di distrarre l’attenzione del loro elettorato, tradito dall’ammucchiata cui hanno dato vita con la giunta Fiorita 2, ergendosi a paladini di un Mezzogiorno per il quale non hanno mai fatto nulla». Così, in una nota, il coordinatore di Alleanza per Catanzaro Franco Longo.
«Come ogni persona ragionevole ha già intuito – continua la nota –, si tratta di fumo negli occhi dei cittadini catanzaresi, che hanno compreso bene quanto Fiorita e i suoi sodali si siano affezionati alle ben remunerate poltrone, tanto da immaginare di difenderle affidandosi alla facile e vuota demagogia. Ma se Fiorita e “Cambiavento” sono così convinti di rappresentare le istanze del popolo catanzarese, allora c’è da chiedersi perché, concluso il primo fallimentare anno di Amministrazione locale, non si sono affidati al giudizio delle urne, invece di mettere in piedi un accordo di palazzo alle spalle dei cittadini e all’insegna del tirare a campare?».
«Così come c’è da chiedersi come mai hanno umiliato politicamente autorevoli professionisti del capoluogo, dimissionati o cacciati senza una plausibile spiegazione – dice ancora Longo –. Perché, insomma, hanno preferito accordarsi con il partito di Maurizio Lupi, che ovunque in Italia difende le ragioni del centrodestra (e quindi anche quelle di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega), piuttosto che chiedere una vera maggioranza consiliare al popolo attraverso il voto? Ebbene, la risposta è facile e semplice: Fiorita ha paura di sfidare le urne, perché sarebbe clamorosamente sconfitto e non riuscirebbe più a sedere sulla poltrona a cui si è attaccato e che non intende lasciare, anche a costo di rinnegare tutte le chiacchiere sul rinnovamento spese in campagna elettorale».
«È lodevole – continua la nota pretendere correttezza, trasparenza e imparzialità per gli altri, ma non dopo aver tratto profitti personali con favoritismi e raccomandazioni. In questo caso è ipocrisia allo stato puro. Finora Fiorita e i suoi amici si sono occupati finora solo dell’attribuzione di assessorati, di deleghe e di nomine nelle partecipate, ma non hanno fatto nient’altro per la città. E pur di non perdere queste posizioni di potere, hanno persino sotterrato il centrosinistra, rendendo a Catanzaro del tutto evanescente il PD e ricevendo, per avere spalancato le porte a transfughi del centrodestra, pesanti critiche proprio dai loro naturali alleati. I catanzaresi però non hanno l’anello al naso. Se Nicola Fiorita e il suo seguito minoritario di innamorati del potere e dei privilegi ad esso connessi, ritengono di avere la maggioranza in città, abbiano il coraggio di dimettersi e si vada al voto. Funziona così nei contesti in cui si ha rispetto dell’ etica politica, della trasparenza dei posizionamenti come suggellati dal voto e dell’intelligenza dei cittadini. È col voto, non con i complotti di palazzo, che si cambiano strategie e maggioranze. È un diritto dei cittadini stabilire da quale maggioranza intendano essere governati. Il problema dei catanzaresi, soprattutto in una fase di totale incertezza amministrativa e politica come questa, non è capire come la pensa Salvini, ma che cosa non fanno e non sanno fare Fiorita e la sua Giunta. I catanzaresi lo hanno capito bene: Fiorita non ha nulla di Che Guevara e non presenta ascendenze spirituali, ma è solo un uomo dall’ ego smisurato e attaccato alla poltrona».
«Al Pd della Schlein, che ha radicalizzato idee e tattiche, anche per avere più riconoscibilità sia nello spazio politico in cui agisce che nello scenario nazionale, chiediamo con quale coerenza politica, ideologica e culturale si sia formalmente alleato, nel Comune capoluogo della Calabria, con il partito di Antonello Talerico, Pino Galati e Maurizio Lupi. Se intende dare una spiegazione o, al contrario, se ritiene di fare finta di niente per scomparire quietamente», conclude Longo.

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