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la polemica

«Il silenzio di Occhiuto certifica il suo fallimento sulla sanità»

Qualche giorno prima di ferragosto avevo, pubblicamente, posto al Presidente Occhiuto, nella sua espressa qualità di Commissario alla sanità, 20 semplici domande. Da allora a oggi sono trascorsi o…

Pubblicato il: 22/08/2023 – 14:26
di Giuseppe Mazzuca
«Il silenzio di Occhiuto certifica il suo fallimento sulla sanità»

Qualche giorno prima di ferragosto avevo, pubblicamente, posto al Presidente Occhiuto, nella sua espressa qualità di Commissario alla sanità, 20 semplici domande. Da allora a oggi sono trascorsi oltre 10 giorni e il Presidente Occhiuto non ha risposto a una sola domanda. Della serie: chi tace acconsente. Non vi è dubbio: il silenzio di Occhiuto è assai eloquente, anzi è più eloquente di cento risposte. Tutte le questioni che io gli ho posto sono talmente vere e oggettive che neanche la più acrobatica pratica mistificatorie le avrebbe potuto confutare. La sanità calabrese è allo sbando. Questa è la drammatica realtà. E la gestione commissariale del Presidente Occhiuto, non solo non ha risolto un solo problema, ma – addirittura – ha acuito, ulteriormente, le criticità preesistenti, generandone ancora altre.
Il commissario Occhiuto ha trascinato, irresponsabilmente, il sistema sanitario calabrese nell’abisso infernale, decretandone il disastroso fallimento. In Calabria il diritto alla salute, costituzionalmente, garantito e protetto, non è esigibile. E il tenebroso silenzio di Occhiuto è la certificazione doc del disastroso fallimento. Ovviamente, però, accertata e diagnosticata la bancarotta, c’è bisogno di una energica terapia d’urto. Coerenza vorrebbe che il Presidente Occhiuto rassegnasse, immediatamente,  le dimissioni dalla carica di Commissario alla sanità. Ha dimostrato, con i fatti, di non essere, all’altezza del compito affidatogli. E a dirlo non siamo solo e il mio schieramento politico, che potremmo, anche, essere tacciati di faziosa partigianeria.
Il Commissario Occhiuto è  stato, reiteratamente,  sconfessato dal tavolo Adduce, verso il quale, costui, come unica risposta, ha saputo confezionare solo una stizzita e rabbiosa invettiva, senza, però mai, entrare nel merito dei pertinenti e preoccupanti rilievi sollevati da quel tavolo.
Le organizzazioni sindacali di categoria, un giorno sì e l’altro pure, sono sul piede di guerra. Quasi con cadenza quotidiana, la stampa locale ospita lettere di medici e infermieri calabresi, che, con austera dignità, manifestano la loro indignata frustrazione per le umilianti condizioni di lavoro, nelle quali sono costretti. Senza contare le decine e decine di segnalazioni, provenienti da  inermi cittadini, che con appassionato coraggio, denunciano, da Tortora a Brancaleone, raccapriccianti episodi di mala sanità, non sul piano dell’erogazione delle prestazioni professionali, quanto sul piano della scandalosa e pessima qualità dell’organizzazione dei servizi. Insomma e maledettamente, la sanità in Calabria è allo sfacelo più totale. E ciò nonostante, c’è, ancora chi, dai piani alti della Cittadella di Catanzaro, si ostina, con accanito cinismo, a raccontare un’altra storia,  infidamente edulcorata. Che è solo nella mente settaria del narratore e dei suoi ventriloqui. Basta. Presidente Occhiuto, se vuole, davvero, bene alla Calabria, deve compiere un solo gesto: rimettere, seduta stante, il mandato di Commissario regionale alla sanità. Se, viceversa, resterà abbarbicato a quella poltrona confesserà  di essere il nemico capitale della Calabria e dei Calabresi.

*presidente del consiglio comunale di Cosenza

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