CATANZARO «Meritatissimo, dopo aver ricevuto nel 2011 l’onorificenza delle “Chiavi della Città”, il conferimento della cittadinanza a Massimo Palanca, il cui legame speciale con Catanzaro non è mai venuto meno. Auguri, anche da parte del Consiglio regionale che rappresento, per i suoi 70 anni». Afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. «Undici campionati con il Catanzaro tra A, B e C, 115 gol, a cui bisogna aggiungere 21 reti in Coppa Italia, tre titoli di capocannoniere (in B, in C e in Coppa Italia), uno di vicecapocannoniere in A, due promozioni nella massima serie, una in B e, inoltre, un cameo indimenticabile: la tripletta rifilata all’Olimpico alla Roma, il 4 marzo del 1979. Sono riferimenti che fanno di Palanca, ancora oggi, il calciatore più amato e che, più di ogni altro, ha rappresentato l’epoca dorata dell’US Catanzaro, divenendone un simbolo indimenticabile non solo per le prodezze calcistiche, ma anche per essere stato interprete autentico dei valori etici dello sport, correttezza, onestà, rispetto per gli avversari».
Sottolinea Mancuso: «Un tuffo nella memoria, il conferimento della cittadinanza a un alfiere del “calcio romantico” e, al contempo, un viatico per il futuro, ora che il Catanzaro ha riconquistato i più alti palcoscenici del calcio nazionale con il ritorno in serie B, onorato all’esordio con un ottimo pareggio in casa della Cremonese».
Infine: «L’industria del calcio è una risorsa importante, che sollecita il coinvolgimento di cittadini, istituzioni, categorie professionali, forze economiche e sociali, ma anche scuole e Università che, all’insegna dell’etica sportiva, possono ottimizzare i benefici e migliorare la qualità della vita. L’auspicio è che il campionato cadetto sia da sprone per tutti noi, affinché si possano valorizzare le potenzialità di cui il capoluogo della Calabria dispone in ogni settore».
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