COSENZA Il Bernardino Telesio cambia guida e si presenta già come un’eredità difficile da raccogliere. Dopo 11 anni si conclude un capitolo importante per il liceo più rinomato della città, che dopo anni di “reclusione” in un centro storico dimenticato è tornato a vivere e a far parlare di sé grazie ad una lungimirante e brillante dirigenza, quella dell’ingegnere Antonio Iaconianni, esperto di progettazione con le idee chiare sin da subito: innovare, ampliare, agganciare il territorio, inserirsi in reti nazionali di collaborazione didattico-formativa.
Iaconianni tutto questo per lei ha significato duro lavoro e tempo tolto alla famiglia e a sé stesso, ne è valsa la pena?
«Assolutamente si. Tante soddisfazioni a fronte di tanti sacrifici. Per me era importante non deludere i miei utenti e “datori di lavoro” ossia gli studenti e le loro famiglie. Questo non vuol dire aver lasciato spazio a pretese e ricatti, ma aprirsi all’ascolto e al dialogo per capire in che direzione e come muoversi; lavorare insieme per il bene della scuola e nel rispetto di regole e ruoli. Ha significato non badare ad orari, mediare con garbo e fermezza, aprire il proprio ufficio per un confronto continuo e costruttivo con il territorio e gli attori di questa importante impresa formativa chiamata scuola. L’autonomia senza una valida progettualità capace di realizzare quello che il cittadino vuole è una opportunità mancata».
Un percorso significativo il suo che da esperto valutatore e mitigatore dei rischi sapeva bene non sarebbe stato facile. Le incomprensioni e le profonde delusioni avute che riflessioni le suggeriscono?
«Che non sempre le proprie visioni incontrano quelle di altri, forse perché troppo ambiziose da apparire audaci o semplicemente perché il cambiamento spaventa e spesso minaccia consuetudini consolidate. È vero anche che solo chi non fa non rischia di sbagliare. Oggi guardo ai risultati e dico che sono valsi gli scontri affrontati, le porte chiuse in faccia e anche le mancate risposte istituzionali. Non ho mai perso di vista l’obiettivo e lascio la mano sapendo di aver fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per onorare un compito così gravoso e importante. Ho accettato responsabilità e oneri dei quali ho saputo rendere conto. Per il resto sento forte il consenso delle famiglie costruito negli anni, è quanto basta».
Che Liceo consegna al suo successore?
«Un Liceo dei grandi numeri e dall’ampia e varia offerta formativa. In pochissimi anni e in un momento in cui i licei classici hanno segnato una forte contrazione, noi abbiamo raddoppiato, se non triplicato, le iscrizioni! Abbiamo rilanciato l’indirizzo Europeo, inaugurato il Cambridge, il Biomedico (da noi attivo già dal 2018), abbiamo acquisito in comodato d’uso una prestigiosa sede distaccata in un ex-convento totalmente ristrutturato che attualmente ospita gli studenti degli indirizzi linguistici, abbiamo impiantato nel Liceo Telesio la “Siracusa Bruzia”, istituendo le Officine Teatrali Telesiane allo scopo di diffondere i valori e le suggestioni della classicità e, poi ancora, le Officine Sinfoniche, la redazione giornalistica, le diverse attività sportive da legare al brand della scuola , dal calcio allo sci, alla vela, alla motobike, i viaggi di istruzione, i gemellaggi, gli scambi internazionali e il nostro fiore all’occhiello: una biblioteca che definire scolastica è davvero riduttivo, la cui risistemazione è stata lunga, fatta di restauri impegnativi e onerosi e di acquisizioni lente ma cospicue. Prima di me scatoloni polverosi e pareti ammuffite, oggi un centro culturale polifunzionale che l’IstitutoCentrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane considera la più grande Biblioteca scolastica del sud, e la Soprintendenza per i Beni Culturali di Cosenza luogo di interesse storico culturale per l’intero paese, al punto da essere inserita nel Servizio Bibliotecario Nazionale».
Parla sempre al plurale, ci sarà qualche suo personale merito?
«Lo diranno i posteri, io amo il lavoro di squadra ed ho rispetto della collegialità».
La Direttrice della Biblioteca “Stefano Rodotà” l’ha definita l’umanista che ha fatto vivere al Telesio un Rinascimento! La vice preside del Liceo parla di lei come un innovatore carismatico capace di coniugare l’antico e il moderno, la Direttrice dei Servizi Amministrativi le riconosce nel suo operare garbo e fermezza, la responsabile del plesso S. Agostino la definisce il più grande Preside che ad oggi il Telesio abbia avuto. Si rivede in tutto questo?
«Non amo l’autoreferenzialità, meglio che i giudizi positivi li diano gli altri, se questi altri sono collaboratrici che mi hanno coadiuvato nella realizzazione di un grande progetto non può che rendermi felice e onorato. Dico grazie a loro e ai docenti che mi hanno supportato e sopportato affiancandomi nella costruzione dell’odierna offerta formativa, un grazie a tutto il personale della Scuola che in questi anni ha sempre dato risposte sicure e certe a garanzia del buon nome della scuola, ringrazio le famiglie per la fiducia accordata e gli studenti per aver creduto nel Telesio e per avermi regalato momenti che difficilmente dimenticherò! Mi lasci fare un sentito ringraziamento anche alle istituzioni locali, gli enti e le agenzie formative, la stampa e le tv locali con le quali si è lavorato in sinergia per fra crescere il nostro territorio».
Neppure il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è rimasto indifferente al “Telesio di Iaconianni”. Ci dice cosa vi siete detti nelle diverse volte che vi siete incontrati?
«Il Ministro, persona particolarmente attenta a tutto ciò che di nuovo e stimolante si fa strada nel panorama dell’istruzione in generale, si è complimentato con la scuola per essere un bel modello di buone prassi per la scuola calabrese tutta. Ha plaudito all’alto senso di responsabilità con cui svolgiamo il nostro lavoro di formatori e alla capacità di interpretare con metodi didattici innovativi i bisogni dei nostri studenti. E’ per me la conferma ad un impegno che lascia il segno in un grande progetto: “casa Telesio”».
Anche La Regione Calabria nella persona del Presidente Occhiuto e della Vicepresidente Giusi Princi ha plaudito ai suoi 43 anni di servizio nella pubblica amministrazione e all’abnegazione con cui ha contribuito a formare intere generazioni di studenti per i quali è stato detto rappresenta un fulgido esempio di umanità e professionalità; così la motivazione con la quale le è stato conferito nella cittadella regionale il premio per le eccellenze scolastiche calabresi. Un bel modo di concludere il mandato.
«Direi proprio di si! Infatti in quell’occasione ero particolarmente emozionato, io lavoro a testa bassa e quando arrivano questi riscontri mi sorprendono sempre e mi gratificano tanto perché sono il segno che ho visto bene e nella giusta direzione».
Qualche consiglio per il futuro dirigente del Liceo Telesio?
«Più che consiglio la rinnovata disponibilità a rendere il passaggio di consegne il più sereno possibile. Poi è chiaro che quando una buona pratica viene condivisa, copiata e migliorata io sono felicissimo e faccio i miei migliori auguri di buon lavoro a De Luca, che giunge da un mondo a me familiare e la cui giovane età certamente sarà foriera di modernità e freschezza di pensiero».
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