Riceviamo e pubblichiamo un contributo elaborato dall’associazione Ingegneria di Calabria sul dibattito generato dalla decisione di chiudere, da gennaio 2024, la Ss Jonio-Tirreno.
Da Gennaio 2024 l’Anas chiuderà l’arteria di grande comunicazione che collega la Locride con la Piana di Gioia Tauro per 2 anni, la SS 682 Jonio-Tirreno della Limina. Scarne sono le notizie circa le motivazioni; pare che l’intera galleria della Limina, lunga 3,2 km (una delle più lunghe d’Italia), sarà oggetto di importanti lavori per adeguarla a standard di maggiori qualità e sicurezza.
Alla notizia di stampa data dal Presidente della Regione lo scorso luglio, è seguita una sfilza di dichiarazioni preoccupate soprattutto da parte di rappresentanti delle istituzioni e rappresentanze sociali ed economiche del versante ionico. E’ intuitivo che il venir meno del collegamento si rifletterà negativamente sulla vita di un territorio che vive ancora una situazione di marginalizzazione rispetto ai territori della dorsale tirrenica e del Centro-Nord Italia.
Si configura a tutti gli effetti una condizione di grave emergenza e necessita dunque pensare a delle soluzioni abbordabili in tempi brevi, ma soprattutto efficaci. L’evento può essere inoltre occasione per una riconfigurazione dell’arteria in prospettiva futura, per migliorarne le prestazioni e assicurare maggiori livelli di sicurezza.
Si possono ipotizzare interventi dunque su due orizzonti temporali:
In entrambi i casi occorrono risorse finanziarie; ed è gioco forza un impegno preventivo dei governi nazionale e regionale, a valere anche su fondi PNRR. Se il Ministro delle Infrastrutture ha avuto il coraggio di cancellare importanti finanziamenti previsti per la fascia ionica (elettrificazione della linea ferroviaria ionica e potenziamento della ferrovia trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme) a vantaggio di interventi infrastrutturali nelle regioni padane, dovrà assumersi la responsabilità di attribuire le giuste risorse per affrontare l’emergenza in questione. In particolare con immediatezza i fondi per l’esecuzione degli interventi sull’orizzonte breve, onde evitare il fermo dei lavori ed il prolungarsi dei disagi. Si suggeriscono qui alcuni possibili interventi da realizzare sui due orizzonti temporali:
garantire una viabilità alternativa con opere immediate e durature nel tempo, che possa essere utilizzata anche in futuro; assicurando anche la transitabilità di camion ordinari (non TIR o autotreni) e di pullman di linea; si suggerisce in particolare di:
Va da sé che gli interventi previsti nel breve periodo si potranno migliorare su un periodo di tempo prolungato, ma devono essere assunti come strutturali.
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