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il dolore della calabria

«Insieme volate in alto», il lungo e commosso addio di Nicotera ad Antonella Teramo e alla piccola Maya

Commozione ai funerali delle due vittime del tragico incidente sulla Jonio-Tirreno. Apprensione per le condizioni delle due ferite

Pubblicato il: 23/08/2023 – 12:22
«Insieme volate in alto», il lungo e commosso addio di Nicotera ad Antonella Teramo e alla piccola Maya

NICOTERA Tutta Nicotera si è stretta intorno alla famiglia di Antonella Teramo e della figlia di tre anni Maya Campennì scomparse nel tragico incidente di domenica sera sulla Statale Jonio –Tirreno, all’altezza dello svincolo di  Melicucco. Un lungo e commosso applauso ha accompagnato i due feretri nel lungo corteo fino alla cattedrale dove si sono svolti i funerali di Antonella e Maya. Un dolore infinito ma composto ha reso omaggio alle due vittime, accompagnate in chiesa da una scritta in rosso su alcune maglie indossate da numerose persone: “Vola in alto insieme a mamma Lellina piccola Poppi”. Profonda commozione ha suscitato la liturgia e l’omelia celebrata da monsignor Attilio Nostro, vescovo della diocesi Mileto-Nicotera-Tropea: «Antonella e Maya vivono ancora con noi, anche se in questo momento desideriamo altre cose. La preghiera può restituirci tanto e la comunità di Nicotera lo sa», ha detto il presule.  In tanti sono arrivati anche da San Calogero, paese natale di Antonella Teramo. Un’intera regione infine sta ancora pregando  anche per Valentina Crudo (cognata di Antonella Teramo) e per la piccola Fatima attualmente ricoverate in gravi condizioni, rispettivamente a Reggio e Messina.

L’avvocatessa che aveva scelto il lavoro freelance per stare con la sua piccola

Antonella Teramo – riporta il quotidiano Il Giorno – lavorava come avvocato penalista a Milano. Suo marito è un professore. L’uomo si è visto portare via la famiglia in un colpo: era nell’auto subito dietro quella in cui viaggiava la moglie e ha assistito all’impatto fatale.
La famigliola era scesa in Calabria, regione natale, per le vacanze. «Era un’ottima professionista – racconta il legale e collega Antonino Crea a Il Giorno –, con la quale siamo riusciti a creare un eccellente rapporto personale. Era una risorsa preziosa, anche quando si trattava semplicemente di ricevere un parere o una consulenza». Aveva deciso di esercitare la professione come collaboratrice freelance per dedicarsi meglio alla sua bambina. Sono scomparse entrambe per non lasciarsi sole.

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