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l’intervista

Palamara a Roccella: «Mutarono gli equilibri, ci fu un diverso approccio nei confronti di Scopelliti»

Giustizia, magistratura e politica nel racconto dell’ex magistrato. L’ex sindaco: «Il Governo non voleva sciogliere il Comune di Reggio»

Pubblicato il: 23/08/2023 – 14:25
Palamara a Roccella: «Mutarono gli equilibri, ci fu un diverso approccio nei confronti di Scopelliti»

REGGIO CALABRIA «Gli ultimi tre procuratori nazionali antimafia senza soluzione di continuità vanno immediatamente in politica. Che cosa c’è dietro? C’era già una sorta di predisposizione verso questo o quel partito politico?». Luca Palamara ex presidente dell’Anm, pone alcuni quesiti nel corso di una manifestazione a Roccella Ionica, nel reggino. Sul palco, accanto all’ex magistrato italiano ed ex membro del Csm, l’ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti.

Giustizia, magistratura, politica

Giustizia, magistratura, politica si intrecciano nell’intervento di Palamara che sulla “vicenda Scopelliti” precisa: «Cade in un momento di passaggio della Procura di Reggio Calabria, come ricorderà Scopelliti – durante gli attentati del 2011 – in qualità di presidente dell’Anm essendo la procura di Reggio Calabria e più in generale il distretto di Corte d’Appello di Reggio Calabria a me vicino, ero molto presente sul territorio e rimasi colpito da alcune vicende». In primo luogo, «l’attentato a Salvatore Di Landro conosciuto sicuramente come un magistrato integerrimo e mai nessuno avrebbe potuto pensare, che in qualche modo potesse rimanere vittima di un attentato mafioso».
Il flashback di Palamara prosegue e il ricordo si lega ad un altro fatto di cronaca. «Il rinvenimento dei bazooka sull’autostrada che poi vennero ritenuti riconducibili alla figura di Giuseppe Pignatone», all’epoca dei fatti procuratore capo di Reggio Calabria.

Il «contesto mutato» e la figura di Scopelliti

Come si inserisce la figura di Scopelliti? «In quel contesto la figura di Scopelliti, va detto, era riconosciuta dalla magistratura, non solo inquirente ma anche associata», continua Palamara. Poi cosa accade? «Muta la procura di Reggio Calabria, mutano gli equilibri e sicuramente c’è un diverso approccio verso le vicende che riguardano anche Giuseppe Scopelliti». «E’ chiaro – aggiunge l’ex magistrato – che vanno messe in fila tutte le situazioni per capire e comprendere quello che c’è stato dopo e come in qualche modo un processo possa assumere anche un significato politico nei confronti di chi riveste determinate cariche».

L’ex magistrato parla di un quadro «mutato», mentre Scopelliti viene coinvolto in una vicenda giudiziaria che – a distanza di anni – porterà l’ex primo cittadino reggino a raccogliere emozioni e sfoghi in un libro “Io sono libero“. Una narrazione che prende forma mentre stava ancora scontando la condanna a quattro anni e sette mesi, per il reato di falso ideologico, relativa ad alcune vicende accadute, tra il 2008 e il 2009, quando era sindaco di Reggio Calabria. E riavvolgendo il nastro dei ricordi, l’ex governatore della Calabria – microfono in mano – riferisce un particolare legato allo scioglimento dell’Ente reggino. «Il Comune non doveva essere sciolto, non era questa l’intenzione del Governo». (f.b.)

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