REGGIO CALABRIA «Per il sindacato di Polizia Penitenziaria Asppe confederati Consipe è inaccettabile quando accaduto nella giornata di ieri, laddove in presenza di 400 ristretti (già oltre la capienza ordinaria) non vi era presente nessun infermiere, poiché assenti legittimamente dopo estenuanti turni di lavoro, ma ancor più grave è il fatto che nessun provvedimento è stato adottato per la risoluzione della criticità, da parte della locale Asp 5 di Reggio Calabria, sollecitata più volte all’ incremento dell’ organico, anche da questa organizzazione sindacale». È quanto si legge in una nota del sindacato di polizia che aggiunge: «In tutto ciò a farne le spese è il poco personale di Polizia Penitenziaria che con alto senso del dovere e forte spirito di sacrificio è stato costretto a contenere tutte le lamentele e tutte le iniziative di sommosse inscenate dai reclusi, in particolar modo dai ristretti psichiatrici che hanno ben poco da perdere, viste le attenuanti».
Per il delegato nazionale Luigi Barbera «è intollerabile questo stato di abbandono, la carenza di personale sanitario produce conseguenze lavorative che si ripercuotono sul poco personale di Polizia Penitenziaria che sopperisce a queste defaillance del sistema penitenziario con non poco stress».
Per il segretario generale Asppe Claudio Marcangeli, «purtroppo il sistema penitenziario va assolutamente rivisto col supporto dei sindacati in prima linea come lo è il nostro, prestando particolare attenzione ai detenuti psichiatrici ed ai detenuti extracomunitari che ogni giorno sono causa di disordini all’interno dei penitenziari italiani con aggressioni ai danni del personale di Polizia Penitenziaria ed altri gravi eventi critici».
«L’Asppe – conclude la nota – il 12 ottobre scenderà in piazza e sarà a manifestare a Roma affinché l’attuale Governo a cui noi tutti italiani abbiamo dato fiducia, prenda a cuore e dia prova tangibile e concreta con interventi risolutivi alle tante criticità segnalate quotidianamente dai servitori dello Stato».
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