CATANZARO È stata fissata per il prossimo 13 settembre l’udienza preliminare, presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 13 indagati. È quanto ha deciso il giudice, Arianna Roccia. Si tratta di soggetti tutti coinvolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Indagine che aveva portato poi al blitz eseguito nel settembre dello scorso anno, con l’arresto di cinque persone eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo tra i territori di Vibo Valentia, Novara, Teramo e Benevento. L’inchiesta della Dda catanzarese ricostruisce, di fatto, una lunga serie di estorsioni sul territorio vibonese che sarebbero avvenute tra il 2009 e il 2022 a danno di imprese aggiudicatarie della raccolta dei rifiuti urbani come la “DUSTY S.r.l.” o la “Ased S.r.l., esecutrice dell’appalto di raccolta dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Vibo Valentia.
Ricostruita, in particolare, un’estorsione commessa nel 2009 ai danni un’impresa edile impegnata in lavori di movimento terra e riqualificazione urbana, per un ammontare di 20mila euro; un’estorsione commessa tra il 2015 e il 2017 all’impresa aggiudicataria della raccolta dei rifiuti urbani, per una cospicua somma di denaro fatti (nel medesimo contesto il 20 aprile del 2016 la ditta ha subito anche l’incendio di autocompattatore il cui autista era stato minacciato con una pistola). E poi anche quattro tentate estorsioni nei confronti di altrettante ditte (una delle quali aggiudicataria nel 2018 della raccolta dei rifiuti urbani di Vibo Valentia; una impegnata nel 2020 nei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia; mentre le altre impegnate dal 2021 al 2022 in lavori di riqualificazione di edifici – c.d. ecobonus 110%).
L’attività, che offre uno spaccato sul controllo esercitato dalla criminalità organizzata nel settore della raccolta dei rifiuti nel comune di Vibo Valentia e le estorsioni subite, ha consentito anche di acclarare il profilo associativo di uno degli arrestati che il gip ha riconosciuto nel periodo successivo alle contestazioni contenute nel procedimento “Rinascita-Scott”. Lo stesso, rimesso in libertà nei giorni successivi al 19 dicembre 2019 per annullamento della misura cautelare da parte del Tribunale della Libertà, ha ripreso l’attività del gruppo iniziando a commettere estorsioni sul territorio sino al suo arresto avvenuto a maggio di quest’anno a seguito della condanna riportata in abbreviato nel processo “Rinascita-Scott”.
Dovranno comparire davanti al giudice: Bartolomeo Arena (cl. ’76); Domenico Camillò (cl. ’94); Domenico Macrì detto “Mommo” (cl. ’84); Michele Manco (cl. ’88); Andrea Mantella (cl. ’72); Salvatore Mantella (cl. ’74); Vincenzo Mantella (cl. ’86); Salvatore Morelli (cl. ’83); Francesco Antonio Pardea (cl. ’86); Antonio Pirritano (cl. ’92); Michele Pugliese Carchedi (cl. ’84); Andrea Ruffa (cl. ’94); Domenico Serra (cl. ’92). Il collegio difensivo, invece, è composto dagli avvocati Giuseppe Di Renzo, Vincenzo Brosio, Raffaele Manduca, Antonio Cimino, Walter Franzè, Francesco Sabatino, Giovanna Fronte e Manfredo Fiormonti. (g.curcio@corrierecal.it)
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