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L’intervento di tre operatrici sociali di Crotone salva la vita a 45 migranti

Il barchino su cui viaggiavano tra la Tunisia e Lampedusa era incagliato fra gli scogli. Una chiamata fa scattare la segnalazione per i soccorsi

Pubblicato il: 27/08/2023 – 18:27
L’intervento di tre operatrici sociali di Crotone salva la vita a 45 migranti

CROTONE Devono la vita a tre operatrici sociali di Crotone – Hamada, Lidia e Francesca – i 45 migranti che la notte scorsa si trovavano su un barchino in difficoltà tra la Tunisia e Lampedusa. Poco dopo le 21 di sabato una donna che si trovava su una imbarcazione alla deriva nel Mediterraneo ha chiamato la sorella ospite in un centro Sai di Crotone. La donna chiedeva di dare l’allarme alle autorità italiane perché la loro barca era incagliata fra gli scogli con 45 migranti a bordo e stava affondando e nessuno era andato ad aiutarli. Così la sorella della donna ha chiesto aiuto ad Hamada Cheghib, mediatore culturale della cooperativa Kroton Community che ha raccolto la segnalazione e si è rivolto alle coordinatrici del progetto Sai, Lidia Bauckneht di Kroton Community e Francesca Rocca di Agorà Kroton. Tenendosi sempre in contatto con i migranti in difficoltà i tre si sono rivolti alle Capitanerie di porto di Crotone e di Lampedusa e ad Alarm Phone. Attraverso il mediatore si sono fatti inviare la segnalazione della posizione della barca in difficoltà e l’hanno comunicata alle autorità italiane che hanno, immediatamente, inviato unità navali ad effettuare il soccorso salvando 45 persone. «Non abbiamo fatto niente di eccezionale – dice Lidia Bauckneht – abbiamo fatto quello che può fare chiunque e che è un dovere morale fare: aiutare chi è in difficoltà. Le vite non le abbiamo salvate noi ma gli uomini della Guardia costiera che hanno effettuato il soccorso. Certo questo ci deve far riflettere sull’assenza di politiche strutturali sull’immigrazione, che non si possono bloccare le Ong rendendo difficile il lavoro delle forze dell’ordine che portano soccorso. Insomma, non deve intervenire la gente comune per far partire i soccorsi». (AGI)

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