CARDINALE Il “Borgo della Nocciola” di Cardinale è un case history, un modello da studiare che lega l’economia locale alla coltivazione della nocciola e punta sul turismo esperienziale, per offrire nuove opportunità al territorio. È quanto emerso durante la 18° Assise nazionale di Città della nocciola, tenutasi a Caprarola (Vt).
«Una grande soddisfazione» per il sindaco di Cardinale, Danilo Staglianò, la cui amministrazione «ha deciso di puntare tutto sulla nocciola». Lo ha fatto con la redazione di un progetto specifico nell’ambito del bando “Borghi” della Regione Calabria. Così «Cardinale è il primo “borgo della nocciola” in Italia – ha evidenziato con entusiasmo il primo cittadino – e ci contenderemo lo scettro del primo museo della nocciola con Castellero d’Asti, perché a quanto pare stiamo operando in contemporanea».
Malgrado l’annata di produzione non sia certo delle migliori, a causa delle avverse condizioni metereologiche della scorsa primavera, problematiche comuni al comparto coricolo, Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio, è lieto che gli sforzi profusi nel tempo dagli operatori locali, la sinergia con le amministrazioni comunali abbiamo contribuito a creare in Calabria, a Cardinale con «il borgo della Nocciola un modello importante per la corilicoltura italiana».
«Novità negli ultimi anni – ha commentato Rosario D’Acunto, presidente dell’Associazione nazionale “Citta della Nocciola” – è la Tonda calabrese, la nocciola bio di Calabria, con il Consorzio, i Comuni di Cardinale a Torre di Ruggiero che sono particolarmente attivi». La parte pubblica e gli operatori locali, ha osservato ancora «hanno insieme definito una strategia ed un percorso che stanno portando avanti e che avrà un elemento distintivo con il “borgo della nocciola” di Cardinale. Come Associazione nazionale “Città della nocciola”, siamo al ventesimo anno di attività. Riteniamo di essere riusciti nel primo step, quello di mettere insieme l’Italia della nocciola. In questa rete, la Calabria e soprattutto quell’area che fa riferimento ai comuni di Cardinale e di Torre, si distingue rispetto ad altre che prima primeggiavano o monopolizzavano la visibilità della nocciola in Italia.
Si è compreso che la qualità del prodotto e l’organizzazione nel partenariato tra pubblico e privato fanno la differenza. Questo in Calabria è un dato di fatto. Il borgo della Nocciola sarà il primo in Italia, a ciò consegue una grande responsabilità, perché per 800 comuni italiani vocati alla corilicoltura da secoli, significa avere un modello di riferimento. All’interno delle azioni del borgo della nocciola a Cardinale, abbiamo anche un aspetto importante, che è il turismo esperienziale, una nuova forma di approccio alla domanda turistica. Non siamo più nell’economia della produzione di servizi, ma nell’economia dell’esperienza. Chi scegli una località, non sceglie più il luogo, ma sceglie la destinazione per ciò che andrà a fare. A Cardinale sarà realizzata una destinazione di turismo esperienziale con diversi intrattenimenti, storie da vivere assieme, imprese e avventure, nelle quali i turisti non saranno degli ospiti, ma saranno chiamati a viverle insieme alla comunità locale».
Irma Brizi, direttore di “Città della Nocciola” la quale dopo essersi soffermata sulla storicità della coltivazione e dell’avanguardia della lavorazione della nocciola in Italia, ha definito «una grande soddisfazione, un borgo dedicato alla nocciola. Era ora, perché dopo vent’anni profusi a diffondere il valore della nocciola italiana, i territori della nocciola, l’esortazione a non fare “rotolare” le nocciole fuori del territorio poiché poi perdono di valore, e a farle rimanere ed essere ancorate ai territori di origine, con questo “Borgo della nocciola”, abbiamo una sorta di riconoscimento. È la celebrazione di questo prodotto così importante per l’Italia. Il museo poi è un’apertura a 360° sul mondo nocciola. Chi arriva in un museo può scoprire ciò che avviene nel mondo della nocciola tutto l’anno e lo può fare visitando per un’ora questi musei che sono anche virtuali con realtà aumentate, ma anche musei in cui si vanno a fare esperienze nelle varie cascine».
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