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Catanzaro, Veraldi: «La zona della Maddalena vive ancora nel degrado»

Il consigliere comunale: «Il 13 febbraio il sindaco annunciava l’inizio dei lavori. La città è allo sbando, così non si può andare avanti»

Pubblicato il: 31/08/2023 – 7:41
Catanzaro, Veraldi: «La zona della Maddalena vive ancora nel degrado»

CATANZARO «L’accurato posizionamento dei sampietrini richiederà necessariamente qualche giorno di lavoro e per questo chiediamo un po’ di pazienza ai residenti. Ci vorrà qualche giorno ma non avremo più le buche che tanto disagio stanno provocando a chi vive in uno dei quartieri più affascinanti della città, continuava a dire nel suo post social il Sindaco Fiorita. A distanza di sei mesi, la zona della Maddalena, oltre a due buche ripristinate vive ancora nel degrado, esempio anche della pessima gestione del territorio e di Verdidea». Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Catanzaro (Riformisti Avanti) Stefano Veraldi, che aggiunge: «Trascorso il periodo di praticantato, non ci sono più scuse per giustificare un simile lassismo, sia dal punto di vista burocratico che politico. Il degrado genera l’abbandono, l’abbandono genera il degrado. È un circolo vizioso  – che, se non incontra ostacoli, sfocia in un’escalation di fenomeni; a sostegno di questa tesi si potrebbe impiegare la celebre “teoria delle finestre rotte”. Verde pubblico gestito dalla Verdidea che ha l’obbligo di svolgere il servizio di manutenzione delle aree verdi del Comune di Catanzaro, intendendo per manutenzione tutte le attività necessarie per mantenere in efficienza tali aree, sia sotto il profilo tecnico agronomico, che sotto il profilo della funzionalità, della fruizione e della piacevolezza estetica [Art. 1 del Contratto]. E tali attività includono, tra altro, i servizi di manutenzione ordinaria, vale a dire falci, potature e diserbi, oltre che la raccolta delle foglie. Invece siamo difronte ad un degrado che risulta inammissibile per rispetto della sicurezza dei catanzaresi che meritano di essere rispettati e di vivere in una città, non in una foresta!».

«La città è allo sbando, così non si può andare avanti»

«Ritengo assolutamente doveroso, in quanto amministratore pubblico, chiedere nuovamente azioni dirette e decise da parte del Dec, cioè quelle figure incaricate di monitorare l’applicazione dei contratti e, qualora sussistano inadempienze, di procedere con l’erogazione delle penali. Anche la situazione di un settore fondamentale come quello della gestione del territorio sta decisamente sfuggendo di mano. La città – prosegue il consigliere comunale – è allo sbando e la cosa è sotto gli occhi di tutti: strade in condizioni disastrose in tutti i quartieri. Così non si può andare avanti nella risoluzioni dei problemi quotidiani. Responsabilità vecchie e nuove, dunque, perpetrate da chi avrebbe dovuto invertire la rotta dell’amministrazione e si sta rivelando invece complice di un sistema che ha già prodotto troppi danni, come l’appalto per il recupero del demanio stradale. Si tratta di lavori omogenei per i quali, in assenza di motivazione, è fatto espresso divieto, ai sensi dell’art. 31, comma 11, del d. lgs. 18 aprile 2016, n. 50, di frazionamento artificioso delle prestazioni allo scopo di sottrarle alle disposizioni del presente codice. In assenza di ragioni oggettive che lo giustifichino, il frazionamento la scelta discrezionale di procedere alla realizzazione delle opere suddette è funzionale esclusivamente ad escludere l’applicazione delle norme del Codice dei Contratti alle gare».

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