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l’intervista

La grande sfida di Cerisano. «Palazzo Sersale deve diventare un hub culturale»

Il sindaco Di Gioia traccia un bilancio e pensa al futuro. «Cis Calabria e Bando Borghi sono due grandi opportunità»

Pubblicato il: 02/09/2023 – 7:02
di Fabio Benincasa
La grande sfida di Cerisano. «Palazzo Sersale deve diventare un hub culturale»

CERISANO Settembre è mese di bilanci, almeno per chi governa le amministrazioni comunali. Conclusa la pausa estiva, necessaria a ricaricare le batterie dopo un intenso anno di lavoro, i sindaci riaprono le porte dei municipi per riprendere in mano il timone e programmare il futuro. «I bilanci sono sempre positivi quando a farli sono i sindaci – dice al Corriere della Calabria Lucio Di Gioia, primo cittadino di Cerisano – l’obiettivo è sempre il medesimo tentare di fare tutto al meglio e lavorare sempre più». Ma non è semplice. .«No, assolutamente. Abbiamo raggiunto diversi e importati risultati e stiamo operando con delle azioni di rigenerazione urbana: penso alle tante piazze ristrutturate, alle nuove strade. Abbiamo concluso alcuni interventi importanti e stiamo completando le strutture scolastiche che dovrebbero essere il vero fiore all’occhiello di questa comunità e il nostro Palazzo Comunale, insomma abbiamo in cantiere tante opere pubbliche».

Bando Borghi e Cis Calabria

L’estate a Cerisano è stata caratterizzata dagli spettacoli di una corposa rassegna di eventi che ha anticipato la storica manifestazione che dal 2 al 10 settembre riempirà il cartellone di ben 60 eventi: il Festival delle Serre, giunto alla 29esima edizione (qui trovate la notizia e il programma). Musica, spettacoli, dibattiti consentono alla comunità di godere di una ampia e vasta scelta di eventi di intrattenimento. Concluso il Festival, il sindaco tornerà a lavorare a pieno regime a quelle che – ai nostri microfoni – definisce «due grandi sfide». «Sono entrambe legate a due bandi che abbiamo ottenuto in questo ultimo anno. Uno riguarda il Cis Calabria che ci ha visti premiati con un importante finanziamento e che ci sta impegnando in parallelo ad un altro bellissimo finanziamento che è quello del “bando borghi“. Sono due grandi opportunità, le chance per questa nostra comunità e per questo nostro territorio». Ci spieghi meglio. «Accanto al Bando Borghi, ad esempio, è prevista una premialità per coloro i quali vorranno investire a Cerisano. Questo è consentito ancora fino al 29 settembre, c’è una proroga che può consentire a chi arriva in ritardo di pensare a qualche investimento da fare nel nostro territorio. Sovvenzioni a fondo perduto da parte dello Stato fino a 100mila euro».
E poi? «Vogliamo che Palazzo Sersale diventi un grande hub culturale al servizio dell’intera Regione».

Le solite emergenze

I sindaci calabresi vivono ormai in trincea. Quanto accaduto, nei giorni scorsi, al sindaco di Carolei (qui la notizia) vittima di aggressione è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che vedono i primi cittadini diventare dei bersagli mobili. «Sono stato un sindaco delle emergenze ero il sindaco del dissesto ed ho dovuto risanare le casse comunali, poi è arrivato il Covid con tutte le difficoltà annesse, a seguire anche la guerra in Ucraina e gli effetti drammatici che tutti conosciamo», sottolinea Di Gioia. Che aggiunge: «Oggi è esplosa una bomba, quella del reddito di cittadinanza, innescata ad arte – lo dico senza peli sulla lingua – da chi ha previsto delle misure che non erano al tempo corrette e commisurate alle necessità della nostra popolazione. Noi abbiamo bisogno di lavoro, abbiamo bisogno di educazione al lavoro e i sindaci non hanno questa missione. Noi dobbiamo occuparci di amministrazione, non siamo procacciatori d’affari, e dobbiamo lavorare per costruire opportunità per la nostra gente e per i nostri territori». Per Di Gioia «amministrare significa anche programmare e cercare di intercettare delle opportunità ed è quello che noi stiamo facendo cercando di ottenere i finanziamenti». I danari non bastano. «Bisognerebbe favorire un patto di comunità, in cui la politica, i partiti in particolare, possano ritornare ad avere una funzione educativa accanto alle altre forze sociali ed alla scuola. Ciascuno deve fare la sua parte», sostiene il primo cittadino. Che chiosa: «noi sindaci finiamo per diventare il parafulmine delle gravi difficoltà che attraversa il Paese. Abbiamo le spalle larghe, abbiamo scelto di amministrare e quindi ci assumiamo le nostre responsabilità». (f.benincasa@corrierecal.it)

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