SCILLA «Il Pnrr ha al suo interno 67 miliardi di euro di progetti in essere, progetti che c’erano precedentemente all’approvazione del Pnrr e che quindi hanno due elementi di fondo molto complessi. Il primo, che in questo dibattito non emerge mai, è che a giugno 2026 gli interventi devono essere completati al 100%, in alternativa vengono revocati i finanziamenti. Il secondo è quello relativo all’ammissibilità e alla rendicontabilità: noi abbiamo fatto un’operazione responsabile, nulla di contrario alle esigenze dei Comuni, anzi il contrario. Abbiamo messo in campo un’azione che è quella di dire, su questi progetti, sui quali ci sono dati oggettivi che emergono, immaginiamo la possibilità, ed è la proposta che abbiamo fatto alla Commissione Ue, di spostarli su altri programmi di finanziamento, mantenendo il finanziamento e trovando una soluzione, evitando di trovarci da qui a un anno o due in una situazione che non ha alternativa». Lo ha detto il ministro per il Sud, le politiche di coesione e l’attuazione del Pnrr, Raffaele Fitto, a Scilla a margine dell’evento organizzato da Ecr “Quando cresce il Sud, cresce l’Italia, cresce l’Europa”, rispondendo a una domanda sul definanziamento di alcuni progetti per spostare i fondi su altri. «I progetti vanno avanti regolarmente», ha aggiunto. E sul Ponte, il ministro ha affermato: «Siamo avanti nella programmazione, si troveranno i finanziamenti adeguati per questo progetto».
Sul tema migranti, il ministro ha sostenuto: «non si parlava della dimensione mediterranea, e uno dei grandi meriti del governo Meloni è stato quello di porre con forza questa questione, che è diventata parte integrante delle conclusioni dei Consigli europei. E l’incontro di Giorgia Meloni in Tunisia, così come la visita e l’intesa insieme con Ursula von der Leyen, testimoniano non solamente un livello di credibilità dell’azione di Giorgia Meloni e del governo nei rapporti con le istituzioni europee, ma anche una strategia per iniziare a mettere i punti fermi per affrontare e risolvere questa questione. È un tema decisivo, è inimmaginabile che un problema così complesso si risolva in pochi mesi ma la strada seguita e il percorso messo in campo vanno nella direzione giusta, con l’interlocuzione con tutti i Paesi del Mediterraneo. I primi risultati ci sono, si tratta di proseguire in questa direzione».
x
x