REGGIO CALABRIA Realizzare una valutazione epidemiologica sul rapporto tra la residenza nei vari quartieri della città di Reggio Calabria (particolarmente, quelli di solito interessati dai roghi dei rifiuti) e specifici indicatori di sanità pubblica, come alcune tipologie di ricovero al pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano. Di questo preciso obiettivo si è discusso, lunedì pomeriggio, durante l’incontro svoltosi presso la sede dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr (collocato all’interno dello stesso Gom) tra il Garante della Salute Anna Maria Stanganelli, Giovanni Tripepi, epidemiologo e dirigente di ricerca dell’Ifc-Cnr di Reggio Calabria, e Fabrizio Bianchi (collegato da remoto), già dirigente di ricerca della sede di Pisa dell’Ifc-Cnr e, attualmente, associato di ricerca presso il medesimo istituto.
Il professor Fabrizio Bianchi è un epidemiologo ambientale considerato tra i maggiori esperti italiani nell’ambito degli studi sul rapporto tra ambiente e salute. Gli esperti del Cnr hanno indicato al Garante il periodo di riferimento che sarà oggetto dell’indagine per delle stime robuste (gli ultimi 5 anni), l’elenco di massima delle patologie che saranno considerate nell’indagine epidemiologica (come, ad esempio, i ricoveri per patologie respiratorie presso il pronto soccorso del Gom) e le aree di riferimento (ovvero tutti i quartieri dell’area urbana di Reggio Calabria con particolare riguardo ai quartieri di San Gregorio, Mortara, Mosorrofa e rione Marconi).
Un’iniziativa, questa dello studio epidemiologico, che il Cnr effettuerà a titolo completamente gratuito e che il Garante Stanganelli aveva recentemente annunciato in risposta alle numerose preoccupazioni espresse dai residenti rispetto alla percezione di un alto tasso di malattie oncologiche e all’emergenza igienico-sanitaria legata alle discariche abusive che affliggono da tempo le sopracitate zone e che tramite combustione in pratica diventano dei veri e propri inceneritori a cielo aperto.
Stanganelli ha ritenuto essenziale rispondere nello specifico alle richieste del comitato “Io Vivo San Gregorio” e del comitato di quartiere Mosorrofa organizzando dei sopralluoghi che hanno coinvolto autorità locali, tra cui il Comune, la polizia municipale e altri funzionari. I recenti roghi che hanno consumato cumuli e cumuli di rifiuti anche speciali, come materiale plastico e bituminoso, oltre a causare diossine dannose per la salute, sollevano infatti parecchie preoccupazioni riguardo gli effetti sull’agricoltura e l’ambiente, in primis l’inquinamento delle acque che alimentano due grandi fiumare di Reggio Calabria: il Calopinace e il Sant’Agata. Di fronte a questa drammatica situazione, il Garante regionale della Salute ha chiesto nell’immediatezza l’inserimento della questione tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza venendo convocata al tavolo e audita dallo stesso Prefetto Mariani che, da parte sua, ha assicurato un rafforzamento del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Contestualmente, la Garante ha avviato l’iter necessario all’attivazione dei monitoraggi e valutazioni degli effetti sanitari a breve e medio-lungo termine sulla popolazione.
Nei prossimi giorni, Stanganelli e Tripepi incontreranno il commissario straordinario del Gom, Gianluigi Scaffidi per richiedere una collaborazione, essenziale per l’acquisizione dei dati che saranno oggetto d’indagine. I dettagli del progetto verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che verrà fissata a stretto giro. Per quanto attiene altre specifiche patologie non rientranti nell’area di riferimento, la Garante e Tripepi hanno condiviso la necessità di un confronto con l’Asp di Reggio.
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