SIDERNO «Noi siamo realmente preoccupati soprattutto perché non c’è chiarezza sulla tipologia di interventi che sono stati annunciati da Anas e anche dal presidente Occhiuto che in un’intervista a Locri ha dichiarato che per 20 mesi la trasversale Jonio-Tirreno sarebbe stata chiusa». Mariateresa Fragomeni, sindaca di Siderno, non nasconde l’apprensione per la chiusura della strada statale che rischia di isolare un pezzo – già piuttosto fragile – della Calabria. I lavori alla galleria Limina incombono sulla Locride e trascinano con sé dubbi finora rimasti tali sul tipo di interventi previsti e sulle loro conseguenze economiche e sociali. Aurelio Misiti, ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, ha proposto di realizzare i lavori in un cantiere esterno e poi “montarli” all’interno della galleria: una scelta che permetterebbe un risparmio notevole in termini di tempi. La premessa tecnica di Misiti è che gli interventi da svolgere siano finalizzati non a impedire il cedimento della volta ma a canalizzare il deflusso dell’acqua che può “corrodere” la struttura. Il dubbio aggiunto da Fragomeni è però lecito ed evidenza un dato: i sindaci non sanno quali interventi Anas effettuerà.
Per di più, continua la sindaca, «non c’è chiarezza sui tempi: siamo veramente preoccupati. Noi sindaci non soltanto della Locride ma anche della Piana, abbiamo ancora una volta sollecitato il presidente Occhiuto perché ponga la questione sul tavolo nazionale». D’altra parte siamo davanti a un concreto «rischio di isolamento, proprio perché non c’è una strada alternativa, proprio perché un intero territorio andrebbe a morire socialmente, turisticamente, anche dal punto di vista sanitario perché sempre più collegamenti sono necessari tra l’ospedale di Locri e l’ospedale di Polistena». Per la sindaca «un intervento nazionale è assolutamente necessario proprio per garantire che i lavori vengano eseguiti in tempi ridotti e allo stesso tempo deve essere in maniera pensata un’alternativa durevole a questa chiusura della Jonio-Tirreno, quale potrebbe essere la Bovalino-Bagnara». Un’alternativa comunque è necessaria «perché non è possibile che nel 2023 ci sia un’unica galleria progettata 70 anni fa e realizzata 40 anni fa a unire questi due territori». (redazione@corrierecal.it)
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