Su Cosenza necessaria una convergenza istituzionale

Le dimissioni dell’assessore al Bilancio del comune di Cosenza devono scuotere la classe politica locale. Non, a mio avviso, per fare polemiche, né ovviamente per fare inciuci ma per sospendere ogni conflittualità cercando soluzioni, anche in relazione alla legge finanziaria, che possano portare a una forte riduzione del debito
Di chi sia la colpa dei debiti è un esercizio difficile da scoprire. Dal grande Giacomo Mancini a Marlo Occhiuto, con il quale ho avuto l’onore di lavorare, negli anni si è prodotta una continua restrizione dei trasferimenti statali e una progressiva riduzione delle imposte da pagare. Bisognava pagare gli stipendi, e vent’anni fa i i dipendenti erano 1.200, le cooperative sociali, che comunque tenevano seicento persone nell’alveo del mondo del lavoro, servizi come la pulizia urbana, gli asili, etc.
Capisco che si debba fare sempre polemica e capisco, ovviamente, che il centrodestra si ponga l’obiettivo e essere alternativa di governo. Alla luce c’è anche l’ipotesi della città unica.
Naturale che ogni fazione politica abbia le sue idee ma credo sia importante intanto lavorare in vista della prossima legge finanziaria per vedere se ci siano spazi per un finanziamento alle città capoluogo in dissesto sulla scorta di quanto fatto per le città metropolitane. Tutto dipenderà dalle agibilità della manovra.
Sul bilancio sarebbe auspicabile una convergenza tra maggioranza e opposizione. Per verificare le possibilità di dismissione dei beni, lo stralcio di crediti altrimenti inesigibili. Insomma, un atteggiamento istituzionale che non significhi affatto consociativismo. Quando si voterà ognuno esporrà le proprie idee e si confronterà con l’elettorato ma oggi è tempo di responsabilità. Per amore della città.