BRUXELLES «Dopo tanti anni finalmente operativa la sede della Regione Calabria a Bruxelles». Così in una storia su Instagram il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che oggi e domani è a Bruxelles per una missione al Parlamento europeo e alla Commissione europea. Accompagnato dal consulente per le politiche comunitarie Agostino Miozzo, Occhiuto ha visitato gli uffici della sede della Regione a Bruxelles, sede riaperta dopo anni e localizzata dell’edificio che ospita le sedi di altre regioni d’Italia e d’Europa. «Quando mi sono insediato – ha spiegato Occhiuto – la sede della Regione Calabria era chiusa. L’ho riattivata e ora c’è un dirigente che sta qui perché a Bruxelles si decidono le risorse per le Regioni del Sud e quindi anche della Calabria, e si decidono le regole su come spenderle. E’ troppo importante perché la Regione Calabria non sia presente, ci sono altre regioni – come l’Emilia – che ha tantissimi funzionari che qui lavorano da anni. Il mio obiettivo è dimostrare, attraverso la mia presenza a Bruxelles a parlare con la presidente del Parlamento europea Metsola che vedrò tra poco e con i commissari, che la Calabria c’è, che la Calabria vuole essere vicina alla Commissione europea perché – ha concluso Occhiuto – l’Europa dev’essere vicina alla Calabria».
«È importante avere una presenza fissa della nostra Regione a Bruxelles – ha detto il presidente Occhiuto – perché qui vengono prese le decisioni più importanti che riguardano l’Italia e in modo particolare il Sud. Ha poi aggiunto Occhiuto in una nota. «Per anni – ha sostenuto Occhiuto – abbiamo purtroppo avuto un buco nero, adesso invece abbiamo un faro costante su tutto ciò che accade nel Parlamento europeo e nella Commissione europea. Fondamentale anche il lavoro che i nostri funzionari fanno per mantenere e intensificare la collaborazione della Regione con la Rappresentanza permanente presso l’Unione europea, una struttura di qualità che supporta istituzioni ed enti nel dialogo con i vari livelli della comunità europea. Quando sono arrivato questa sede era chiusa, i nostri uffici abbandonati e le nostre stanze quasi colonizzare dalle altre Regioni, oggi abbiamo questo presidio fisso a Bruxelles. Un fatto normale, che però fino a qualche mese fa per noi non era purtroppo realtà».
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