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«Lochness, perché la Scozia vende il mostro come Marcatore identitario distintivo»

L’analisi di Lenin Montesanto, Program Manager della cabina di regia regionale sui Mid che commenta l’iniziativa di comunicazione scozzese

Pubblicato il: 06/09/2023 – 14:53
«Lochness, perché la Scozia vende il mostro come Marcatore identitario distintivo»

Quanto è accaduto nei giorni scorsi e sta ancora accadendo in queste settimane sulle rive del grande lago di Loch Ness, dove un’ennesima, geniale ed indisturbata iniziativa di comunicazione ha richiamato e sta richiamando visitatori ed appassionati da tutto il mondo per tentare di svelare, gli organizzatori dicono definitivamente, un mistero che dura da 200 anni, dovrebbe far riflettere su quanto invece ancora purtroppo non avviene in Calabria, per cose, eventi e fenomeni di peso ed impatto turistici analoghi o superiori, come ad esempio la recente Varia di Palmi. «Cosa distingue e spiega – dichiara Lenin Montesanto, Program Manager della Cabina di Regia regionale sui Mid – l’indiscusso appeal internazionale e senza stagioni per Nessie (il famoso mostro di Loch Ness che in tanti ancora cercano ma che, diciamocelo, non esiste) ed il successo solo regionale e di sole 24-48 ore fatto registrare da quella scenografica e movimentata celebrazione di origine cinquecentesca (più vecchia, quindi, dell’apparizione del Mostro!) riconosciuta dall’Unesco Proprietà Immateriale dell’Umanità, unica nel suo genere e che si svolge realmente (si vede e si tocca pure!) ogni due anni a fine agosto in provincia di Reggio Calabria? È molto semplice: la Scozia – prosegue il comunicatore strategico – tratta il fantasma del suo mostro e lo vende al mondo, di fatto, come un proprio marcatore ed al tempo stesso come un proprio evento identitario distintivo (MID-EID).

Lenin Montesanto

Senza alcuna oicofobia. Mentre la straordinaria festa per la Varia di Palmi, pur essendo inserita (insieme ad esempio alla Fiera della Ronza che si tiene da oltre 500 anni a Campana) tra gli EID della Calabria Straordinaria non viene però trattata né tantomeno venduta, né in Calabria, né in Italia né figuriamoci all’estero, per quello che effettivamente è. Basta vedere – aggiunge – i tentativi a dir poco amatoriali (se rapportati a ciò che mette in campo la vicinissima Puglia) di comunicazione social relativi a Calabria Straordinaria: continuano a prevalere, da una parte, il mutismo oicofobico rispetto ai propri MID, ciò che invece distinguerebbe questa terra su scala universale e, dall’altra, la paranoica auto-proclamazione di regione più bella del mondo, con la pretesa vana ed arrogante di custodire i tramonti e le albe più belle del mondo, cliché e tabù disconosciuti però come tali dal mercato globale dei viaggiatori, soprattutto quelli esperienziali ed alto-spendenti, che infatti vanno altrove.  Da una parte, in Calabria – sottolinea l’ideatore dei Mid, della definizione e del relativo progetto regionale – continuiamo a cantarcela e suonarcela da soli, con una narrazione tutta concentrata su aspetti paesaggistici identici ovunque, convinti di abitare in un Paradiso terrestre che solo noi però vediamo come tale, spacciando per stra-ordinario ciò che invece è ordinario e non competitivo, nonostante i numeri, le presenze e soprattutto il reale reddito turistico, in particolare quello da settembre a giugno, ci collochino stabilmente agli ultimi posti di tutte le classifiche, dettaglio che sembra però non interessare a molti. Dall’altra, senza auto-definirsi i più belli del mondo, altri territori competono e vincono, numeri alla mano e senza auto-elogi, investendo direttamente sui loro Marcatori Identitari Distintivi (MID), reali o inventati: il Veneto continua a vendersi il finto balcone di Giulietta e Romeo a Verona, la Transilvania in Romania il finto Castello di Dracula, Firenze la Casa di Dante, la Puglia la sua Taranta, l’andalusa Malaga la sua alcova natia di Picasso, nel privato La Fabbrica ed il Museo Amarelli (unico al mondo) la nostra liquirizia per narrare la Calabria autentica nel mondo, addirittura la Disney il nostro Pino Loricato per identificare il Parco del Pollino su un numero del loro Topolino assieme al Mid Matera; ovviamente il centro turistico Loch Ness Centre la fotografia del loro mostro, organizzando qualche giorno prima dell’evento di Palmi il più grande raduno e la più grande ricerca degli ultimi 50 anni a caccia di Nessie e perfino Monaco di Baviera la Casa natale di Hitler, ne vogliamo parlare? – chiosa Montesanto al quale nei giorni scorsi proprio per i MID è stato riconosciuto il Premio Caposuvero 2023 per la Cultura. Eppure come Cabina di Regia regionale istituita nel 2022 presso la Fondazione Calabria Film Commission, di marcatori veri e potenti in grado di riposizionare e destagionalizzare la percezione internazionale della destinazione esperienziale Calabria, sulla base di un manuale ad hoc che rappresenta esso stesso un unicum nelle politiche turistiche nazionali, ne abbiamo individuati, mappati e consegnati lo scorso maggio ben 100 alla Regione Calabria; e per comunicarli al mondo è stata prevista ed è disponibile una dotazione finanziaria iniziale di oltre 3 milioni di euro. Iniziamo allora a raccontarli e presentiamoci con questi, almeno con qualcuno di questi come giustamente suggerisce il Presidente Roberto Occhiuto: ad esempio con la bellissima Varia di Palmi che insieme al Teorema d Pitagora o al nostro inventore del Calendario Gregoriano (Luigi Lilio) etc, vanno promossi con adeguate strategie di comunicazione internazionale, a partire dalle prossime fiere internazionali, mettendo da parte finalmente – conclude Montesanto – albe e tramonti, perché appartengono al mondo e sono belli e forse anche più belli altrove, negli occhi e nelle motivazioni del viaggiatore contemporaneo che le cerca ed osserva in se stesso ed ovunque».

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