REGGIO CALABRIA Cosa si nasconde dietro l’evento “The legend Gianluca Vialli” in programma domenica prossima allo stadio Granillo di Reggio Calabria. E chi soprattutto muove le fila della manifestazione che sarebbe promossa da istituzioni importanti come la Regione Calabria, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e l’amministrazione comunale in riva allo Stretto? Sono le domande che si è posta la giornalista Selvaggia Lucarelli gettando più di un’ombra su appuntamento “rinnegato” anche dalla famiglia del compianto campione di vita e di calcio. «Nessuna autorizzazione a utilizzare il nome di Gianluca», fa sapere a mezzo nota diffusa dalla Fondazione Vialli e Mauro.
«Mi imbatto in questo evento che si dichiara benefico (una partita di calcio a Reggio Calabria) e che utilizza il volto di Vialli – racconta in un lungo post sulla propria pagina facebook, Selvaggia Lucarelli -. Patrocinio del comune di Reggio, sostegno dell’Arcidiocesi, organizzato da “La Nazionale Azzurri” di Alessandro Arena (un musicista) con la collaborazione di Nicola Elia Alvaro, agente sportivo».
«Aderiscono tantissime persone – rileva la giornalista – tra calciatori e vip vari. Il comunicato stampa parla di Candela, Pippo Inzaghi, Giuseppe Sculli, Pardo, Petrelli, Facchinetti, Materazzi e così via». E precisa: «Pardo e Facchinetti mi dicono che alla luce delle cose sapute non andranno».
Ma i dubbi su chi manovra questa manifestazione, da brava cronista l’assalgono e così si interroga su cosa sia «questa associazione Nazionale azzurri».
«A guardare il sito – scrive a questo proposito Lucarelli – un’accozzaglia di cose. Un’organizzazione no profit che organizza partite a scopo benefico per un progetto destinato a bambini con autismo, WE OUT. Poche informazioni, dicono di voler costruire una struttura ricreativa, appunto, per bambini con autismo».
«Sul sito della Gazzetta c’è un articolo di un anno fa – annota la giornalista – che racconta come tale struttura sarà operativa a Roma a fine 2022. Al momento non esiste alcuna struttura. Il sito no profit (!) raccoglie anche donazioni e cinque per mille, ma vende pure viaggi ai Caraibi. E già qui…».
Poi scattano le verifiche puntualmente raccontate dalla giornalista: «Chiamo amici di Vialli, nessuno sa nulla. Chiamo l’ufficio stampa del sito, che è la moglie dell’organizzatore Alessandro Arena. Si chiama Pamela Antonio Luna. Sono le 11,50 del mattino. Quando sente chi sono: “Perché m’hai chiamato a me? Io non parlo mai coi giornalisti”. Le spiego che sulla sua bio c’è scritto “ufficio stampa di Nazionale azzurri”.
Allora replica: “Sì ma lei mi sta chiamando a mezzogiorno, io a mezzogiorno sto con mio figlio autistico”».
«Le spiego – puntualizza nel post Lucarelli – che sono le 11,54 e che è un orario di lavoro. Le chiedo se esistono bilanci dell’organizzazione e che progetto starebbe finanziando chi dona. Risponde che hanno fatto tre eventi (partite) ma che prima servono i soldi. Le spiego che prima serve un progetto. Al che mi dice che hanno avuto tanti appuntamenti con politici, sindaci e personaggi famosi e “sta pregando Dio per prendere una decisione finale” sulla città o regione dove sarà. Dico che sulla gazzetta c’è scritto che la struttura esiste già a Roma. No, non esiste, dice, ma Roma le piacerebbe tanto».
«Chiedo chi siano i politici e personaggi che hanno incontrato – rilancia -. “Lo dirà mio marito, è andato al comune, ha parlato con tante associazioni. Ma noi siamo a Monza quindi stiamo valutando perché non è che possiamo spostarci con facilità”. Segue un delirio, si innervosisce».
«“Lei parla di soldi – prosegue nel racconto della telefonata con la moglie addetto stampa dell’organizzatore Arena – come se chissà che stiamo raccogliendo! C’è un contabile, non pubblichiamo bilanci perché non siamo obbligati a farlo. Comunque mica sto chiedendo la carità, sto offrendo uno spettacolo, mica vado col cesto a chiedere elemosina. Ogni personaggio di questi che chiamo serve 150 000 euro per farlo venire”».
Un’affermazione cha a detta di Lucarelli l’avrebbe fatta sobbalzare dalla sedia: «Paga ospiti e calciatori che giocano per beneficenza?», chiede a questo punto la giornalista.
Una domanda alla quale avrebbe replicato Luna: «“Lei mi vuole istigare, io ho studiato il mestiere che lei fa, con me non riesce!”. “Non ho bisogno di spiegare questo progetto. Noi come famiglia sappiamo quello che viviamo. Il problema è che l’italiano è così invidioso che quando vede che altre persone che fanno del bene si accaniscono per stronzate mentre l’Italia cade a pezzi”».
E alla rinnovata richiesta di chiarimenti sul progetto sarebbe arrivato un laconico: «richiamerà suo marito tra un’oretta, lui ha la conferenza stampa dell’evento».
Ma quella telefonata non sarebbe mai giunta a Lucarelli che racconta un altro particolare di un evento organizzato dalla stessa associazione. «Mi dicono che anche nel comune di Arzignano, dopo la partita, qualcuno avesse chiesto chiarimenti sulla destinazione dei fondi. Ma forse non è neppure necessario. È necessaria una legge».
«Povero Vialli – chiosa infine Lucarelli -. Povera beneficenza seria».
Alessandro Arena, organizzatore della partita “The Legend Gianluca Vialli”, che si terrà a Reggio Calabria il 10 settembre, annuncia querela per diffamazione contro Selvaggia Lucarelli, autrice di un post su Facebook che accusa l’iniziativa di mancanza di trasparenza. «Non è affatto vero – afferma fra l’altro Arena – che i calciatori scelti facenti parte del progetto The Wine Of Champions per la partita, come ha scritto Selvaggia Lucarelli, percepiranno un compenso di 150 mila euro, per altro voglio sottolineare che The Wine Of The Champions ha contribuito anche economicamente ai costi in parte. Calciatori, artisti, cantanti, i quali parteciperanno all’evento, non percepiranno alcun un compenso». Arena smentisce fra l’altro compensi dal comune di Reggio Calabria. «Siamo un’associazione no profit – prosegue Arena – la quale, attraverso eventi a scopo benefico, al netto delle spese per l’organizzazione, devolve interamente il ricavato a favore della realizzazione delle finalità dichiarate, come sempre, in questi anni, è stato fatto. Ciò può essere dimostrato». Arena precisa che «non è affatto vero che non si può organizzare un memorial per commemorare la figura di un calciatore o di un artista senza l’autorizzazione dei familiari o di chi li gestisce».
I fondi che saranno raccolti, precisa il promotore, «saranno destinati all’aiuto a favore dei bambini autistici. Da circa due anni, infatti, stiamo occupandoci, in maniera molto seria, dell’autismo. Mio figlio, che ha 7 anni, è autistico». Arena difende poi «il progetto, denominato We Aut, teso a realizzare un’oasi, al cui interno vi sia una struttura e un grande giardino. È un progetto che richiede tempo ed anche fondi».
«Rimango a disposizione per un confronto con la giornalista Lucarelli al fine di sciogliere le sue perplessità in merito al nostro impegno umanitario. Ribadisco, inoltre, che ogni nostro evento è finanziato da fondi di benefattori. I dubbi della giornalista Lucarelli non sono assolutamente certezze. È certo, al contrario, che Selvaggia Lucarelli, le istituzioni e chiunque voglia, potrà verificare l’attendibilità di ogni mia singola azione e parola».
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