REGGIO CALABRIA La Fenice Amaranto ASD è la società scelta dal comune di Reggio Calabria per formare la “squadra” che parteciperà al prossimo campionato di D.
La società gestista da imprenditori siciliani ma origini di Melito Porto Salvo l’ha spuntato rispetto la proposta formulata dal sindaco di Terni nonché presidente Unicusano, Stefano Bandecchi. Il presidente sarà Virgilio Minniti, nativo di Melito Porto Salvo, i soci fondatori sono Fabio Vitale, Antonino Ballarino, Alice Ballarino e Marika Ballarino.
Prima della decisione del Comune sulle manifestazioni di interesse presentate ieri, la tifoseria amaranto aveva reso noto un comunicato nel quale si opponeva alla proposta presentata dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
«La società indicata e proposta alla Figc a rappresentare la città di Reggio Calabria nel prossimo campionato di serie D sarà “La Fenice amaranto Asd”». È quanto ha dichiarato il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, nel corso della conferenza stampa convocata per comunicare l’esito della manifestazione d’interesse comunale rivolta ad individuare la nuova compagine calcistica cittadina.
«L’Ente ha ricevuto, complessivamente, tre proposte – ha aggiunto – e la scelta è ricaduta su “La Fenice amaranto Asd” perché, dalla documentazione prodotta, ha presentato una proposta adeguata e coerente con gli obiettivi auspicati dalla città sotto il profilo economico e sportivo».
«Rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti – ha concluso Brunetti – alle altre società che hanno concorso alla manifestazione d’interesse per l’attenzione dimostrata nei confronti del nostro territorio e della nostra realtà calcistica. Un ringraziamento va ai tifosi e alla curva sud, nella speranza che la giornata odierna possa chiudere il periodo di grande sofferenza che abbiamo vissuto insieme fino ad oggi. Un sincero in bocca al lupo lo rivolgo infine alla nuova società che avrà il compito di guidare la squadra della nostra città».
«Basta avventurieri, rispettate la nostra storia. Sono anni – sottolineavano i tifosi nella loro nota – che il famigerato studio Tonucci fa da garante per l’acquisizione della Reggina. Risultato? Solo avventurieri e faccendieri, rischio di fallimenti ogni stagione e prese in giro da parte di gente che si appoggia a questo studio solo per fare business. Nella giornata di ieri anche il signor Bandecchi ha manifestato la propria volontà ad acquisire la Reggina, con una percentuale del 50% con le restanti quote da dividere tra tanti imprenditori: 50, 30, 20… state dando i numeri! La Reggina non è una multiproprietà – riportava ancora la nota della tifoseria – la Reggina non è un giocattolo, da tenere un anno come sbandierato dal signor Bandecchi per poi essere buttato nella spazzatura. Questa gente non la vogliamo. La Reggina è una cosa seria, forse qualcuno non ha ancora capito che con questi presupposti preferiamo stare fermi, per la nostra dignità, non abbiamo bisogno di elemosinare niente a nessuno. Chi ha intenzione di investire qui, sappia che la tifoseria pretende progetto, serietà e dedizione alla causa oggi… marchio e tutto quello che appartiene alla nostra storia domani. Per noi questo secondo aspetto vale più di ogni altra cosa, chi verrà deve sapere che riappropriarsi del marchio Reggina deve essere il primo obiettivo da raggiungere. Questo sarà un anno di transizione, ma il prossimo occorre rimettere tutto al proprio posto. Speriamo che domani si metta la parola fine a questa agonia, perché di mezzo c’è la nostra passione che già è stata bistrattata e violentata in questi ultimi anni. Non permetteremo più a nessuno di giocare con i nostri sentimenti: chi verrà ne deve essere consapevole. Ripartiamo ma con serietà. Basta faccendieri. La Reggina siamo noi». Una presa di posizione a cui Stefano Bandecchi così: «Se questo è il pensiero degli ultras ben venga La Fenice. Io non sono molto disponibile a sentire cazzate. Fatelo leggere ai sindaci così sapranno chi scegliere. Ciao». (redazione@corrierecal.it)
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