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Sequestro Casella in Calabria, la Rai dedica una puntata a “Madre coraggio”

La madre del ragazzo sequestrato nel 1988 in Aspromonte diviene il racconto della prima puntata di “Ribelli”

Pubblicato il: 08/09/2023 – 12:30
Sequestro Casella in Calabria, la Rai dedica una puntata a “Madre coraggio”

ROMA “Ribelli” sono coloro che in vari campi hanno rotto gli schemi precostituiti, invertito la rotta, avuto il coraggio di affrontare ostacoli, rischi e sfide. Uomini e donne che si sono ribellati alle convenzioni e al sistema a costo di grandi sofferenze e solitudini, facendo leva solo sulla loro forza d’animo, talento e coraggio. I ribelli raccontati nel programma condotto da Federica De Denaro, in onda su Rai3 da domani alle 15, per quattro puntate, sono persone che hanno lasciato il segno: Angela Casella “Madre Coraggio”, Domenico Modugno, Padre Pio e il campione Marco Pantani. Uomini e donne contro tutto e tutti pur di seguire le loro idee e i loro valori, mettendo a repentaglio la loro carriera, esponendosi a rischi e a critiche accese, suscitando amore e odio.
La prima puntata è dedicata ad Angela Casella. Il 18 gennaio del 1988 viene rapito a Pavia un ragazzo di 18 anni: Cesare Casella, dopo un anno e mezzo, la madre Angela scende con coraggio nel cuore dell’Aspromonte per sfidare la criminalità organizzata e l’indifferenza dello Stato. Il sequestro del figlio, durato più di due anni, è insieme a quello di Carlo Celadon, uno dei sequestri più lunghi della storia.
Dopo una lunga battaglia, incatenandosi nelle piazze di paesi come Platì e San Luca, dormendo in un tenda, e con appelli accorati alle “mamme della Calabria”, questa piccola ma grande donna, forte come una roccia, riesce a smuovere l’opinione pubblica e scatenare un movimento civile non solo in Calabria, ma in tutta Italia. Così come portare a segno l’obiettivo di smuovere il governo dell’epoca e le forze dell’ordine per ottenere la liberazione del figlio. Ma soprattutto, con le sue gesta, Angela contribuisce all’approvazione della legge sul blocco dei beni del 1991 che pone fine alla lunga scia di sequestri che, tra gli Anni ’70 e gli Anni ’90, colpisce al cuore il Paese. A testimoniare il coraggio di Angela in “Ribelli” è proprio Cesare, suo figlio sequestrato in Aspromonte in condizioni disumane; senza bere e mangiare praticamente sepolto vivo incatenato in diverse buche in montagna. Cesare racconta i terribili momenti del suo lungo rapimento; da quando viene strappato con violenza alla sua felice vita a Pavia, fino alla liberazione nel gennaio del 1990. E nel suo racconto, ripercorre le eroiche imprese della madre in Calabria. Una donna che rimane, ancora oggi, nel cuore della gente.

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