PESARO Liliana Segre ha deciso di festeggiare i suoi 93 anni a Pesaro, dove trascorre il periodo estivo, insieme ai tre figli e ai nipoti. Un compleanno in tranquillità per una donna dalla vita travagliata come testimoniano la sua biografia e il documentario sulla sua vita per Rai Cinema di cui sono iniziate da pochi giorni le riprese. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso in un telegramma i suoi auguri di buon compleanno. «La sua testimonianza è preziosa per noi tutti e in particolare per i giovani». Deportata ad Auschwitz nel 1944, su un treno piombato partito dalla stazione Centrale di Milano, trasferita poi nel campo tedesco di Malchow, sopravvisse fino alla liberazione il primo maggio 1945, una dei soli venticinque bambini che uscirono vivi da Auschwitz. Tornare alla vita “normale”, ha raccontato, non fu facile. La aiutò in questo Alfredo Belli Paci. Lo conobbe nel 1948 a Pesaro, dove era in vacanza, e lo sposò nel 1951. Nacquero i tre figli, Alberto, Luciano e Federica. Ci volle tempo prima di poter raccontare l’orrore, quarant’anni di silenzio. Poi la testimonianza, dagli anni ’90 nelle scuole, e un sogno che è diventato realtà, realizzare al Binario 21 il Memoriale della Shoah.
Un impegno continuato dopo la nomina nel 2018 a senatrice a vita con l’istituzione della Commissione speciale contro intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, di cui è presidente. Per il suo impegno a ricordare, a non voltarsi dall’altra parte, ha ricevuto minacce, e per questo dal 2019 vive sotto scorta, una scorta che è diventata parte della sua famiglia. «L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’ altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza» ha detto. Ed è questa la frase che il Memoriale di Auschwitz ha scelto di pubblicare sul proprio profilo Twitter per renderle omaggio. «Che sia un anno buono e dolce e da Firenze guardando verso Milano aggiungo anche un “Mazel tov” a una delle persone più belle e speciali d’Italia, per quel coraggio che ci trasmette, che oggi compie gli anni, Liliana Segre» è l’augurio di Noemi Di Segni, presidente nazionale dell’Ucei che si trova a Firenze per la 24/a Giornata europea della cultura ebraica. Tanti i messaggi sui social, da Alessandro Gassman, a Nina Zilli, al Pd, dalla rete antifascista, a tante sezioni dell’Anpi, a Che tempo che fa e Fabio Fazio con cui ha realizzato una trasmissione dal Binario 21, senza dimenticare l’omaggio del Senato. Ma le parole più belle sono le sue. «A me dispiace da matti avere novant’anni – aveva detto un paio di anni fa – e sapere che ho pochi anni ancora davanti anche se gli odiatori ogni giorno mi augurano di morire, mi dispiace tantissimo di dover abbandonare la vita. Perché la mia vita mi piace moltissimo». «Non scegliemmo di attaccarci ai fili elettrificati per scegliere la morte, che sarebbe arrivata in un secondo. Noi scegliemmo la vita, parola importantissima che non va sprecata e non va mai dimenticata nemmeno un minuto. Siete persone libere, dovete pensare con la vostra testa, non con quella di chi grida più forte. Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita. Perché nel tic-tac che è il tempo che scorre, il tic è già tac».
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