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IL CASO

Ritrovamenti archeologici a Catanzaro, Italia Nostra: coinvolgere la Soprintendenza

I lavori di costruzione del tracciato della Metropolitana di superficie, appello all’amministrazione

Pubblicato il: 11/09/2023 – 15:58
Ritrovamenti archeologici a Catanzaro, Italia Nostra: coinvolgere la Soprintendenza

CATANZARO Dopo le «importanti decisioni» prese «in merito alla tutela e valorizzazione delle rilevanti evidenze strutturali archeologiche, e relative suppellettili, emerse sia durante la campagna di scavi di archeologia preventiva e sia nel corso dell’esecuzione dei lavori di costruzione del tracciato della Metropolitana di superficie», Elena Bova presidente Italia Nostra Catanzaro, si rivolge al sindaco Nicola Fiorita:  «Le sue parole di entusiasmo – scrive Bova in una nota – riaccendono le nostre speranze di vedere valorizzati questi ritrovamenti, ma ci aspettiamo che anche la Soprintendenza Archeologia e Belle Arti per le province di Catanzaro e Crotone si esprima in merito. Riteniamo che sinora il silenzio calato su questi ritrovamenti fosse a tutela dei siti; oggi, che finalmente leggiamo il suo comunicato, attendiamo che la Soprintendenza si esprima a sua volta, essendo l’istituzione competente per illustrare tecnicamente e scientificamente quale sia il complessivo progetto di valorizzazione che ha predisposto a “tutela  di questo inestimabile patrimonio della comunità” e dei “significativi ritrovamenti archeologici che consentiranno di riscrivere la storia del territorio catanzarese dall’epoca protostorica al medioevo” (riportiamo dal suo comunicato stampa)».
«Attendiamo di conoscere informazioni dettagliate sul cosiddetto “parco pubblico nel quale questi reperti saranno ricollocati e resi fruibili, nel miglior modo possibile, dalla cittadinanza e dai turisti” (sono sempre sue parole) e quali saranno le aree che dovrebbero essere destinate per tale parco, la loro estensione e consistenza e, ancora, quali saranno gli elementi che costituiranno tale struttura espositiva (ad esempio, se ospiteranno gli elementi strutturali delocalizzati dei “diversi edifici databili attorno al IV sec. a.C.”, se vi saranno sala convegni e conferenze, biblioteca, uffici, bagni, depositi o magazzini adibiti alla conservazione ed alla manutenzione del materiale)», continua la presidente di Italia Nostra Catanzaro.
Tra gli «interrogativi» di ItaliaNostra «anche la titolarità e l’ammontare delle risorse economiche che saranno destinate per “garantire la massima valorizzazione di questi ritrovamenti archeologici” (ancora sue parole), ci spingono a chiederle, nel più breve tempo possibile, di farsi promotore dell’indizione di una pubblica conferenza congiunta con la Soprintendenza Abap di CZ-KR allo scopo di informare la città su ogni singolo elemento che concorrerà alla creazione della struttura museale. Tale struttura museale, auspichiamo vivamente, non accolga soltanto le scoperte archeologiche del Quartiere Santa Maria di Catanzaro, ma anche i tanti altri reperti rinvenuti nel corso di numerose altre campagne di scavo e attualmente trattenuti presso altri Musei calabresi».
Italia Nostra, infine, «offre il proprio contributo auspicando pertanto un coinvolgimento dell’associazione al fine di individuare le soluzioni più appropriate e indispensabili per la migliore valorizzazione».

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