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l’udienza

Il pentito: «Ho appreso da Bruni e Figliuzzi della ricerca di voti a Castrolibero»

Roberto Violetta Calabrese testimonia nel processo che vede imputati Orlandino Greco e Aldo Figliuzzi

Pubblicato il: 12/09/2023 – 18:09
di Fabio Benincasa
Il pentito: «Ho appreso da Bruni e Figliuzzi della ricerca di voti a Castrolibero»

COSENZA Due collaboratori di giustizia chiamati, in aula, a ricordare quanto accaduto nel corso delle elezioni del 2008 a Castrolibero. Il processo che si celebra dinanzi al tribunale di Cosenza, in composizione collegiale (presidente Carmen Ciarcia) si riempie delle dichiarazioni di Edyta Kopaczynska e Roberto Violetta Calabrese. Imputati nel procedimento scaturito dall’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro: Orlandino Greco (neo eletto sindaco di Castrolibero) e Aldo Figliuzzi (ex vicesindaco). Entrambi – secondo l’accusa – avrebbero usufruito all’epoca dei fatti contestati del supporto della cosca “Bella Bella” e del gruppo criminale “Rango-Zingari“.
L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio. Secondo le contestazioni, Greco – già consigliere regionale del centrosinistra, sindaco di Castrolibero, ex consigliere provinciale ed esponente di IdM – e Aldo Figliuzzi – ex vicesindaco e assessore comunale di Castrolibero – dovrebbero i loro successi elettorali al sostegno ottenuto, in cambio di soldi e posti di lavoro promessi e concessi agli uomini dei clan cosentini.

I (pochi) ricordi di Kopaczynska

La prima ad essere sentita dal pm Pierpaolo Bruni, oggi procuratore a Santa Maria Capua Vetere ma all’epoca dei fatti sostituto procuratore alla Dda di Catanzaro, è Edyta Kopaczynska: vedova di Michele Bruni storico elemento di vertice della famiglia “Bella Bella”. «Mi occupavo di portare le ‘mbasciate di Michele fuori dal carcere e quando era latitante consegnavo i pizzini ai nostri ragazzi», esordisce la collaboratrice che viene subito sollecitata dal pubblico ministero a riavvolgere il nastro dei ricordi e tornare ai primi anni 2000. La donna, in più occasioni, sottolinea di non ricordare bene i fatti raccontati e messi a verbale. «So che Michele Bruni conosceva ed ho conosciuto anche io Aldo Figliuzzi, facevano affari insieme di droga e poi lui è andato al comune di Castrolibero e lì c’era Orlandino Greco che doveva fare la campagna elettorale». Da chi appreso quanto dichiarato? «Tramite mio marito e mio cognato Ernesto Foggetti». Sulla possibilità che qualcuno abbia chiesto il sostegno di Bruni nella campagna elettorale, la pentita risponde di «non ricordare» mentre accenna ad un gruppo di ragazzi «vicini al gruppo» poi assunti in una cooperativa. Il riferimento è a tale «Boccolotto ed a Marco Foggetti». Il controesame degli avvocati di Orlandino Greco (i legali Franco Sammarco e Enzo Belvedere) e di Aldo Figliuzzi (Pasquale Naccarato) si concentra sul denaro oggetto del presunto scambio tra i candidati e la mala cosentina. «Dove stavano i soldi mio marito c’era di sicuro – risponde la collaboratrice – anche se non gli piaceva la politica. So che aveva dei rapporti, ma non mi interessava. Non ricordo di somme di denaro arrivate a mio marito».

«Ho appreso da Bruni e Figliuzzi della ricerca di voti a Castrolibero»

In videocollegamento, il collaboratore di giustizia Roberto Violetta Calabrese ricorda il rapporto con Michele Bruni. «All’inizio del 98-99 voleva formare un gruppo ‘ndranghetista solo che il gruppo non si è formato per la morte del padre. Ognuno di noi ha preso un’altra strada». Dopo questo breve passaggio, il pentito – per anni residente a Castrolibero – riferisce delle elezioni nel comune oggi come all’epoca dei fatti contestati guidato da Orlandino Greco. «Con Aldo Figliuzzi siamo cresciuti insieme, eravamo in ottimi rapporti, ricordo che prima che entrasse in politica vendeva registratori di cassa». «Conosco Orlandino Greco ex sindaco di Castrolibero – aggiunge – anche se non ho mai intrapreso qualcosa di diretto con lui. C’era il semplice rispetto del buongiorno e buonasera». Il racconto prosegue. «Aldo Figliuzzi era in buoni rapporti con Michele Bruni».
Il pm accende i riflettori sulla campagna elettorale a Castrolibero e chiede al teste se sia o meno a conoscenza di aiuti nel procacciamento di voti da parte di Bruni a favore dei due imputati. «Sapevo che doveva formarsi una cooperativa per fare lavorare i ragazzi. Tipo Boccolotto che si vantava che andava a lavorare nella cooperativa dove c’erano persone che dovevano fare capo a Michele “Bella bella”». A quali ragazzi si riferisce? Chiede Bruni e Violetta Calabrese risponde: «i ragazzi vicini a Michele Bruni, quelli di Andreotta». Il collaboratore, sollecitato dalle domande del pm, non ricorda di aver incontrato Orlandino Greco e a seguito di contestazione del pubblico ministero conferma quanto dichiarato nel verbale reso al magistrato: «Incontrai Orlandino e gli dissi “bravo ti stai facendo fare la campagna elettorale da Figliuzzi con Bruni”». Sul presunto patto siglato, il collaboratore sottolinea: «Gli impegni che avevano preso dovevano mantenerli, con Michele dovevano mantenere l’impegno preso». Le contestazioni del pm proseguono e il riferimento è ancora al verbale reso dal collaboratore che racconta di aver rivisto Orlandino Greco dopo l’elezioni di quest’ultimo a sindaco. «Faceva resistenza sulla cooperativa. Disse che era stato Figliuzzi a prendere accordi e non lui». Violetta Calabrese sostiene che nel corso della campagna elettorale sono stati «i ragazzi a procacciare voti spendendo il nome di Michele Bruni. Ho parlato con Boccolotto del procacciamento dei voti e gli ho detto “e stu Michele cumu camina“. Da chi ha appreso della ricerca di voti a Castrolibero? «L’ho appreso da Bruni e Figliuzzi». La parola passa alle difese che si soffermano, ancora una volta, sul danaro. Ricorda se Bruni le disse di aver preso accordi con Orlandino Greco? «Non ricordo», dice Violetta Calabrese. E sui soldi? «Si vocificava che un certo chè di denaro che era stato promesso. Lo dicevano i ragazzi di Castrolibero, nel 2008 si parlava di denaro. Giovani amici vicini a Boccolotto». Nella prossima udienza, sarà escusso un altro pentito: Luciano Impieri.

(redazione@corrierecal.it)

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