CATANZARO Le segreterie regionali di settore Cgil, Cisl e Uil della Calabria denunciano «le troppe storture» in merito alla situazione dei TIS, i Tirocinanti di inclusione sociale, dopo l’incontro tra la Regione Calabria e le organizzazioni sindacali. «Negli ultimi mesi – scrivono Ivan Ferraro della Nidil-Cgil, Oreste Valente della Uiltemp e Gianni Tripoli della Felsa Cisl – una girandola di emendamenti presentati in sede di discussione del Decreto Pubblica Amministrazione, hanno segnato passi avanti in merito alla sorte di questi lavoratori, più di 4.000 tirocinanti, impegnati in percorsi di “reinserimento” che in realtà si susseguono da anni. Abbiamo subito pubblicamente apprezzato il risultato molto importante del riconoscimento da parte del governo dell’esistenza di un bacino di lavoratori, un precedente che fa ben sperare nonostante».
«Lo consideriamo un primo passo indispensabile per discernere l’ennesimo bacino di precari del settore pubblico calabrese, ma i toni sono troppo trionfalistici a fronte di criticità e storture nelle norme appena approvate. Infatti facciamo i contri con l’esclusione dei lavoratori ospitati presso le Asp, le Province, altri enti e le aziende private. Insieme a loro, anche l’esiguità delle risorse messe a disposizione (2 mln per il 2023 e 5 mln dal 2024 a fronte dei circa 50 mln annuali)», aggiungono i sindacati.
«A queste si è però aggiunta, in sede di conversione del secondo Decreto Pa – affermano Nidil Cgil, Felsa Cisl e UilTemp Calabria – la criticità che riguarda la contrattualizzazione a tempo indeterminato. Nello specifico la previsione del concorso con riserva del 50%, che di fatto, annulla la possibilità, già remota, da parte di qualsiasi comune di bandire concorsi per il doppio dell’organico che si vuole assorbire”. “Insomma, una vittoria di Pirro dal sapore propagandistico di un qualche deputato che, trascinato dalla eccessiva euforia, ha contribuito a trasformare le illusioni dei TIS in cocenti delusioni, già stanchi delle continue promesse fatte nel tempo e mai rispettate. Ad oggi però, anche questo tassello resta incredibilmente incerto per via dell’insufficiente contributo statale di 5mln che coprirebbe solo le prime mensilità di tirocinio», aggiungono i sindacati.
«Quello che ci aspettiamo è che, almeno, questa soluzione possa arrivare celermente. La Regione Calabria quindi, si deve far garante della copertura economica dell’annualità di proroga al fine di poter continuare a lavorare con senso di responsabilità ad una annosa questione che richiede, senza compromessi, la dovuta sinergia della politica sia a livello nazionale che regionale, delle parti sociali, delle amministrazioni allo scopo di eliminare gli ostacoli che impediscono ad oggi la contrattualizzazione di tutti i lavoratori TIS», sottolineano. «In questo senso vigileremo chiedendo all’assessore Giovanni Calabrese – concludono i sindacati di categoria – un tavolo di lavoro entro fine mese»
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