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Crotone, il Pd contro la costruzione di una discarica a ridosso del centro abitato

A più voci è stato detto che la lotta contro il progetto proposto da Maio «non sarà trattato come un problema crotonese, ma calabrese»

Pubblicato il: 13/09/2023 – 16:39
di Gaetano Megna
Crotone, il Pd contro la costruzione di una discarica a ridosso del centro abitato

CROTONE Parte la battaglia politica del Partito democratico per impedire la costruzione di una discarica di 4.200.000 metri cubi (su un’area di 390.305 metri quadrati), proposta dall’imprenditore abruzzese Guglielmo Maio, nel sito di Giamiglione, a ridosso del centro abitato di Crotone. Alla conferenza stampa, tenutasi questa mattina presso la federazione pitagorica del partito, erano presenti, oltre ai dirigenti locali, il capogruppo nel consiglio regionale della Calabria, Mimmo Bevacqua, e il consigliere regionale Ernesto Alecci. Bevacqua e Alecci hanno annunciato che, nei prossimi giorni, i parlamentari regionali dem presenteranno una interrogazione al presidente della Giunta della Calabria e avvieranno una attività di interlocuzioni con gli uffici dell’assessorato all’Ambiente. A Crotone, invece, il capogruppo dem nel consiglio comunale, Andrea Devona, intervenendo ha annunciato che presenterà una richiesta di convocazione del civico consesso sulla questione della discarica. A più voci è stato detto, a chiare lettere, che la lotta contro la realizzazione del progetto proposto da Maio “non sarà trattato come un problema crotonese, ma calabrese”. Su questo si sono espressi in particolare i due consiglieri regionali. I parlamentari dem chiederanno al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, di essere coerente con le cose che dice e cioè che la Calabria deve garantire la qualità dell’ambiente e della salute dei suoi cittadini e non costruire discariche per ammucchiare rifiuti, magari provenienti da altre regioni.

L’iter è iniziato nel 2009

La storia del progetto che propone la realizzazione della discarica a Giammiglione è datata: nel lontano 2009 è stata presentata l’istanza di Via e Aia ottenendo, da parte degli uffici regionali, i primi pareri negativi alla proposta (DDG 5066/2010 e DDG 9549/2012). I due provvedimenti sono, però, stati annullati da altrettante sentenze del Tribunale amministrativo regionale della Calabria, dove il proponente ha presentato ricorso. Anche il Consiglio di Stato, dove la Regione aveva presentato ricorso, ha dato ragione a Maio “per difetto di motivazione” ed ha obbligato la struttura tecnica regionale “di rivedere la propria valutazione”. L’attività è stata, a questo, punto assegnata alla Struttura tecnica di valutazione (Stv) del Dipartimento regionale, che nelle sedute del 18 gennaio e del 3 febbraio 2016 ha espresso parere favorevole alla realizzazione della discarica a condizione che la stessa fosse destinata “al conferimento di rifiuti speciali derivanti dalla bonifica del Sito di interesse nazionale (Sin Crotone, Cassano e Cerchiara, ndr)”. Anche contro questa decisione l’imprenditore ha presentato ricorso al Tar Calabria e successivo coinvolgimento del Consiglio di Stato, che ha dato ragione all’imprenditore abruzzese. Dopo questa ulteriore sentenza, il 27 agosto 2021, è stata convocata una conferenza dei servizi. Riparte, quindi, l’iter autorizzativo della proposta di costruire la discarica a Giammiglione. L’ultimo atto è rappresentato dal parere favorevole al progetto da parte dell’Autorità bacino appenino meridionale, potrebbe essere utilizzato da Maio per richiedere subito la convocazione di una conferenza dei servizi decisoria. Per impedire questo il Pd ha deciso di intraprendere la battaglia politica.

Le altre proposte del Pd per impedire la realizzazione della discarica

Nel suo intervento Alecci ha sottolineato che “il progetto prevede di realizzare una discarica per rifiuti speciali, anche industriali”. Secondo Alecci “a Crotone arriverebbero i rifiuti speciali da ogni angolo della Calabria”. Si realizzerebbe così il proposito di coloro che pensano di trasformare la provincia pitagorica in una terra di discariche. Altro che turismo e agricoltura. Come ha ricordato lo stesso Alecci, “a Crotone già arrivano i rifiuti da tutta la Calabria nella discarica di Columbra”. In verità in questo impianto, di proprietà dei Fratelli Vrenna, sono arrivati anche rifiuti da Napoli, quando la città partenopea era nella morsa dell’emergenza. In una eventuale discarica di Giammiglione da fuori regione potrebbero arrivare anche i veleni di attività industriali. “Questa scelta – ha detto Alecci – non va bene nemmeno per il traffico veicolare che potrebbe interessare la statale 106”. Le valutazioni tecniche sulle ragioni che dovrebbero impedire la realizzazione del nuovo impianto di monnezza sono state fatte dal sindaco di Scandale, Antonio Barberio, e dal dirigente del Pd Nicola Artese, già dirigente del settore Ambiente alla Provincia di Crotone. Secondo Barberio, “il problema, a livello regionale, attiene alla pianificazione del territorio e all’individuazione dei siti idonei da destinare a discariche”. Di queste questioni si è sempre parlato, ma non sono state fatte scelte precise. “Per poter realizzare una discarica – ha sottolineato Barberio – le istituzioni locali dovrebbero indicare i siti idonei e nei Piani regionali dei rifiuti, a partire dal 2005 non ci sono state indicazioni”. Secondo Barberio “l’unica indicazione generica risale al 2005” e l’avrebbe fatta l’allora commissario regionale per l’emergenza rifiuti. “In quel piano -ha ricordato Barberio c’era una indicazione che Giammiglione poteva “genericamente” essere idonea per la costruzione di una discarica per conferire i rifiuti del Sin (rifiuti industriali prodotti a Crotone); la Regione recentemente, con la delibera 327 del 2017 ha istituito il livello di prescrizione della localizzazione dei siti per la costruzione delle discariche”. Tenendo conto delle prescrizioni contenute nella delibera regionale, sempre secondo Barberio, la discarica di Giammiglione non potrebbe essere autorizzata e costruita. L’ex dirigente della Provincia, Artese, ha parlato dei vincoli, che impedirebbero la costruzione della discarica a Giammiglione. Sul sito scelto da Maio, infatti, graverebbero vincoli alluvionali, archeologici e coltivazioni agricole. In particolare l’area è attraversato dal torrente Giammiglione per 600 metri e Maio ha presentato la proposta di intubare il torrente per deviarlo. Altre proposte sono state fatte anche per le altre nove prescrizioni. Una procedura definita da Artese “assurda”. La cosa assurda, aldilà delle considerazioni di Artese, è che il progetto sta andando avanti nonostante i pareri negativi di Regione, Comune e Provincia di Crotone. La domanda che viene spontanea è: “Ma che c’è sotto?”. Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche il segretario provinciale, Leo Barberio, e quello cittadino, Annagiulia Caiazza.

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