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La «compravendita di loculi» delle ex Confraternite di Cittanova

Lavori (mai autorizzati) di ristrutturazione delle cappelle. Gli ammanchi di cassa e nessuna risposta «sui resti mortali dei cadaveri»

Pubblicato il: 15/09/2023 – 23:50
di Fabio Benincasa
La «compravendita di loculi» delle ex Confraternite di Cittanova

PALMI Il mercimonio di loculi, le salme disperse, la gestione «illecita» del cimitero. Dall’inchiesta della procura di Palmi coordinata e diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti e che, questa mattina, ha portato all’arresto di 16 persone, emergono dettagli particolarmente inquietanti.
Nel corso dell’attività investigativa, vengono annotati diversi episodi in cui alcuni soggetti discutono di «compravendita di loculi» presenti in alcune cappelle gestite dalle “Confraternite”. Come accertato nel corso delle indagini, le stesse Confraternite non sarebbero più attive da diversi decenni, «non hanno mai né chiesto né altrimenti ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica, né tantomeno le stesse risultavano iscritte presso il relativo registro tenuto dalla Prefettura di Reggio Calabria».

La soppressione delle Confraternite

Dagli atti acquisiti al Comune di Cittanova, chi indaga ha ricostruito fatti inerenti il 2007, quando l’allora Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, Monsignor Luciano Bux prende atto dell’esaurita operatività di alcune confraternite aventi sede nel territorio della Diocesi: le cinque di Cittanova, compresa l’unica riconosciuta. Lo stesso Vescovo, constatata l’inoperosità della Confraternite e decide di sopprimerle disponendo il passaggio di tutti i beni residui in carico alla Diocesi.

Nel documento, monsignor Luciano Bux sottolinea come le cappelle, edicole, loculi, edificati su suolo cimiteriale ed i beni contenuti, «gestite dalle soppresse Confraternite, non erano di proprietà della Diocesi, essendo esse invece di altrui proprietà (ossia comunale)».

La segnalazione della Corte dei Conti

Mentre i carabinieri compiono i primi passi dell’inchiesta, la Corte dei Conti invia alcune segnalazioni in merito alla situazione finanziaria dell’Ente. Il sindaco intraprende un’indagine interna volta a verificare le cause «degli ammanchi di cassa», contenuti nella missiva della magistratura contabile, per verificare la «non piena adeguatezza delle riscossioni di tributi e tariffe, sia sul fronte della monetizzazione dei residui, sia relativamente alle entrate di competenza». Tutti i documenti finiscono nelle mani dei militari impegnati ad acquisire faldoni nell’ufficio del sindaco di Cittanova. Che – da quanto emerge – avrebbe ipotizzato una mancanza di introiti collegata all’assenza di versamento dei tributi cimiteriali. Quanto segnalato dalla Corte dei Conti preoccupa il primo cittadino che invia due missive, dirette per conoscenza alla Curia
vescovile di Oppido Mamertina – Palmi, una indirizzata alla Parrocchia Maria SS del Rosario e l’altra alla Parrocchia San Girolamo (entrambe di Cittanova) con espressa richiesta di conoscere l’elenco delle confraternite ancora attive e ricadenti nel territorio di ciascuna parrocchia. Alle lettere, risponde la Curia rendendo edotto il primo cittadino della soppressione delle Confraternite come da decreto firmato da Bux.

«Le estumulazioni mai autorizzate»

Le sommarie informazioni testimoniali sono fondamentali nella ricostruzione dei fatti finiti al centro dell’inchiesta. Le dichiarazioni rese, consentono a chi indaga di appurare come all’interno del cimitero di Cittanova siano presenti «cappelle con loculi occupati da defunti che sono stati seppelliti a seguito di pagamento dei relativi diritti di concessione non al Comune ma alle Parrocchie, con versamento della relativa somma a titolo di “offerta volontaria”». C’è di più. «Con riferimento alle cappelle illo tempore gestite dalle Confraternite» sarebbe stato accertato «che dal 2011 in poi erano stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione sempre a nome delle Confraternite (…) senza un formale atto di concessione (…) eseguiti sulla base del “silenzio-assenso”». Sempre in riferimento all’incarto relativo ai lavori, «risulta che per la loro esecuzione erano state eseguite delle estumulazioni mai autorizzate dal sindaco». Quanto appurato ha portato ad un supplemento dell’indagine interna al Comune ed ha facilitato una successiva e sconcertante scoperta: «i nominativi non corrispondevano coi vari loculi occupati all’interno delle cappelle gestite dalle Confraternite (…) senza ricevere risposta su dove fossero i resti mortali dei cadaveri che dai registri risultavano seppelliti, ma che poi di fatto non sono attualmente in loco». In una occasione, una ditta avrebbe avviato lavori di ristrutturazione di una cappella delle ex Confraternite nonostante il veto imposto dal sindaco.

Gli ammanchi

Le successive verifiche sul pagamento dei diritti cimiteriali riferite alle “estumulazioni 2015/2017” contengono alcuni dati interessanti: «129 estumulazioni, verbali di estumulazione privi di ordinanza sindacale, di cui 76 riferiti esclusivamente alle Confraternite. Taluni verbali recano le sottoscrizioni dei presenti, altre no». Dalla documentazione consultata è stato possibile procedere anche alla redazione dei prospetti utili e necessari a calcolare gli ammanchi al Comune di Cittanova. Fino al 2018, mancherebbero «2.450.000 di euro circa per diritti di concessione mai riscossi, incluse le sepolture all’interno delle cappelle gestite dalle confraternite; 15.000 euro circa per diritti di tumulazione, 26.000 euro circa per diritti di trasporto mai versati dalle ditte di pompe funebri e 7.000 euro circa in relazione alle estumulazioni». (redazione@corrierecal.it)

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