REGGIO CALABRIA Sono oltre 460 le salme di cui si sono perse le tracce al cimitero di Cittanova. E’ quanto emerge dall’operazione dei carabinieri che stamattina ha portato all’esecuzione di 16 arresti (4 in carcere e 12 ai domiciliari) e 70 indagati. L’operazione “Aeternum” condotta dai carabinieri nelle province di Milano, Vicenza e Reggio Calabria ha svelato un sistema di “gestione parallela” a quello dell’Ente locale. Come evidenziato dal Capitano Gaetano Borgese, comandante della Compagnia carabinieri di Taurianova (nel Reggino) le salme sono state «soppresse o distrutte dagli indagati che negli anni sono arrivati a impossessarsi dei tributi cimiteriali regolarmente versati dai cittadini ma mai arrivati alle casse del comune e dello Stato». Insieme alle 4 persone finite in carcere (un ex custode del cimitero e tre imprenditori) sono coinvolti nell’inchiesta anche professionisti, dipendenti pubblici «che con le loro condotte o omissioni avrebbero consentito al sodalizio di acquisire la supremazia in questo delicato settore dell’economia locale».
Tra gli indagati 5 medici legali, tre agenti della polizia locale e un sacerdote. Uno dei medici posti ai domiciliari è l’attuale sindaco di Oppido Mamertina. (redazione@corrierecal.it)
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