ROMA L’assemblea nazionale di Confindustria ha visto, come di consueto, una nutrita e qualificata partecipazione di Unindustria Calabria. A guidare la delegazione calabrese all’incontro annuale che, per importanza dei temi trattati e per valore degli interventi, è diventato sempre più baricentrico nell’agenda politica nazionale, è stato il presidente Aldo Ferrara. Assieme a lui, tra gli altri, il presidente di Ance Calabria,Giovan Battista Perciaccante, il presidente dell’Articolazione Territoriale di Cosenza, Fortunato Amarelli, i presidenti di sezione Luigi Alfieri, Alfredo Citrigno, Massimo Fedele e Roberto Rugna, nonché i direttori Dario Lamanna, Rosario Branda e Luigi Leone. «È stato un onore – ha detto Ferrara – poter ascoltare dal vivo l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inteso entrare nel cuore dei temi trattati intervenendo con estrema puntualità e sensibilità sui valori della Costituzione, sul significato vero del capitalismo, sul coraggio nelle decisioni. È stato straordinariamente illuminante il suo importante richiamo al senso sociale del fare impresa in Italia e alla responsabilità ad esso connessa. Un richiamo che, in accoppiata all’intervento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, incentrato sul valore sociale della libertà, della democrazia, della sicurezza sul lavoro e dell’unità quali cardini per uno sviluppo produttivo e quindi sociale ed economico, hanno reso ricca di significato la giornata odierna». «Alla presenza delle più alte cariche dello Stato – ha proseguito Ferrara – e dei rappresentanti del Governo, la convergenza di intenti rinvenibile nei due interventi è stata manifestazione di grande maturità istituzionale attraverso cui si è definito un’evidente strategia comune rivolta al bene del Paese, che giunge nel momento più duro per tutti i cittadini e per le sue imprese, quello che vede eventi congiunturali estremi proporsi alla quotidianità in contemporanea». Il presidente degli industriali calabresi ha quindi concluso con un riferimento al contesto locale e alle prospettive attese e auspicate: «Dal punto di vista calabrese, il momento così complesso, i cui effetti si proiettano sul futuro più immediato, apre anche le porte alla speranza e ad un cauto ottimismo: se, infatti, quella che qualcuno definisce la “tempesta perfetta” si è abbattuta sul un sistema economico e produttivo rarefatto, certamente debole, causando ingenti danni, dall’altro è innegabile che nonostante la sua debolezza, il sistema delle imprese calabresi abbia dimostrato di avere una forte capacità di resistenza e di reazione, una grande tenacia e uno spirito proattivo. Consapevoli che l’intero sistema-Paese giochi un ruolo determinante in Europa per la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo, la Calabria può e deve tendere ad essere la cerniera di congiunzione nazionale con le nuove prospettive di mercato e le opportunità che si stanno configurando già oggi. Per questo continuiamo a insistere sull’esigenza di forti investimenti infrastrutture fisiche e digitali e in capitale umano nella nostra regione che servano a mettere a disposizione delle idee d’impresa gli strumenti necessari affinché queste possano trovare applicazione pratica e svilupparsi».
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