REGGIO CALABRIA «Pensare ad una chiusura della Limina è pensare all’assurdo, è la cosa peggiore che si possa pensare, è una mancanza di rispetto totale verso gli imprenditori che stanno lavorando sul territorio, sia della Piana sia della Locride». Così ai microfoni del Corriere della Calabria Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria, presente alla seduta del consiglio metropolitano aperto convocato a Gioiosa Ionica per discutere della chiusura che interesserà la strada “Jonio-Tirreno” per interventi che l’Anas dovrà effettuare all’interno della galleria della Limina. Secondo il presidente di Confidustria Reggio Calabria «è una cosa assurda che l’Anas esca fuori con un discorso del genere, senza aver minimamente consultato le categorie imprenditoriali e la classe politica. Ma un altro aspetto ci preoccupa – ha spiegato – è quello che non conosciamo il motivo per il quale l’Anas vuole chiudere la galleria, perché prima ci dice che ci sono pericoli di crolli urgenti, poi ci dice che possiamo rinviare di mesi. Si metta in sicurezza quello che abbiamo in questo momento e si prenda in considerazione l’idea di fare una seconda galleria dove andare a mettere in sicurezza l’intero complesso del territorio». Diversi i rischi, secondo il presidente di Confindustria Reggio Calabria, che l’intero territorio corre se la chiusura totale si dovesse realmente verificare: «I rischi sono quelli del fallimento di persone, di imprenditori, di famiglie che hanno investito in funzione di un collegamento ionio-terreno, in funzione di un discorso imprenditoriale turistico che oggi verrà meno, perché con la chiusura della galleria della Limina ci sono già le associazioni di categorie che hanno rappresentato quello che significa in termini di perdita economica nei confronti del territorio. Significa il fallimento della Calabria, in particolar modo la nostra provincia di Reggio Calabria, non si può permettere questo». (m.r.)
x
x