CATANZARO Lunedì si gioca una partita importante per il futuro degli scali aeroportuali calabresi. Alle 13 scade il termine ultimo per la presentazione delle domande per partecipare alla procedura di assegnazione degli aiuti alle compagnie aeree per l’avviamento di nuove rotte da e per la Calabria.
Uno strumento essenziale per la Calabria per intercettare quante più compagnie aree possibili e garantire quei collegamenti fondamentali alla corretta pianificazione di una strategia di politica economica. A partire dal settore turistico che sui collegamenti aerei punta tutto per competere al meglio sul mercato non solo nazionale. Lo sa bene il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto che ha voluto fortemente questo bando mettendo sul piatto ben 120 milioni di euro per rendere più appetibili le tratte calabresi.
E per giocare al meglio quella partita, lo stesso governatore era volato nei giorni scorsi a Bruxelles per “strappare” il via libera della Commissione europea a quell’aiuto programmato per sostenere un comparto decisivo in chiave di rilancio economico della Calabria. Quell’avviso è stato pubblicato ad agosto scorso subito dopo l’avvio della prenotifica della misura di aiuto alla Commissione europea. In altre parole è uno strumento orientativo cioè l’avviso – ha il solo scopo – «di orientare al meglio, nei limiti di compatibilità, la misura di aiuto. La partecipazione non dà titolo ad alcun vantaggio nell’ambito della procedura di selezione che sarà effettuata mediante successivo avviso pubblico a seguito della decisione della Commissione Europea di compatibilità dell’aiuto, e conformemente alla stessa». Da qui la necessità dell’interlocuzione con i burocrati di Bruxelles avviata in prima persona da Occhiuto.
Lo strumento che, complessivamente ha una dotazione appunto di 120 milioni, prevede di distribuire – in tre annualità a partire dal 2024 – nei tre aeroporti calabresi le risorse per consentire «l’attivazione – si legge nell’avviso – di nuove rotte che favoriscono la connettività del territorio, per il riposizionamento competitivo delle principali destinazioni turistiche calabresi e per lo sviluppo economico e sociale della Calabria».
In particolare allo scalo lamentino si conta di destinare oltre la metà delle somme cioè il 55% pari a 66 milioni. Un quarto andrà all’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio per un importo di 30 milioni ed infine 24 milioni sono finalizzati ad incrementare le rotte per il Sant’Anna di Crotone.
L’intervento si riferisce all’avvio di nuove rotte che verranno attivate nel periodo 2024-2027, presumibilmente e più precisamente nel corso del periodo marzo 2024 (dall’avvio della stagione Iata Summer 2024) – marzo 2027 (fino alla conclusione della stagione Iata Winter 2027), e gli aiuti saranno concessi soltanto in riferimento a servizi erogati nel periodo indicato favoriscono la connettività del territorio, per il riposizionamento competitivo delle principali destinazioni turistiche calabresi e per lo sviluppo economico e sociale della Calabria. I beneficiari dell’intervento – specifica la Regione – «sono tutti i vettori aerei che soddisfano» stringenti condizioni tecnico – economiche tra cui quelle «di detenere la licenza di esercizio di trasporto aereo rilasciata ai sensi della normativa comunitaria, non fare parte della cosiddetta black list relativa alle compagnie aeree che non rispondono agli standard di sicurezza europea». Le compagnie aeree infine – si specifica – non possono partecipare all’avviso per il tramite di associazioni temporanee di imprese, joint ventures, o altre forme di raggruppamenti di imprese, costituiti ai fini della partecipazione alla selezione indetta da Regione Calabria.
Ma quella di domani si annuncia una data importante anche per un altro passaggio delicato. Ci sarà da comprendere se l’avviso della Regione sulle nuove rotte resterà “appetibile” anche dopo il braccio di ferro tra il governo italiano e le compagnie aeree dopo la decisione dell’esecutivo Meloni di introdurre una misura contro il “caro voli. Una scelta che ha portato colossi dei voli low cost – come Ryanair – ad annunciare una raffica di tagli alle loro tratte per l’Italia. Da qui l’apprensione per le sorti di una misura che – seppure con valore esplorativo – può considerarsi fondamentale per le sorti future degli aeroporti calabresi e conseguentemente per l’economia complessiva della regione. (r.d.s.)
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