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La vicenda

Ombre di ‘ndrangheta sul resort in cui Salvini festeggiò il suo compleanno

Repubblica rivela i rapporti tra il titolare del locale e due esponenti dei clan

Pubblicato il: 17/09/2023 – 8:30
Ombre di ‘ndrangheta sul resort in cui Salvini festeggiò il suo compleanno

COMO Matteo Salvini avrebbe festeggiato il suo cinquantesimo compleanno in locale di un imprenditore che si sarebbe rivolto alla ‘ndrangheta per recuperare i crediti. È quanto rivela “La Repubblica” in un pezzo a firma di Paolo Berizzi.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano diretto da Maurizio Molinari, il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti lo scorso 10 marzo avrebbe infatti organizzato il party nella “La Tenuta dell’Annunziata”, a Uggiate Trevano, nel Comasco gestito da Massimo Guffanti. Un nome che compare nell’inchiesta “Insubria” della Distrettuale antimafia di Milano e che nel 2014 svelò l’esistenza di tre “locali” di ‘ndrangheta tra Como e Lecco.
Ebbene, rileva la Repubblica, Guffanti – si legge negli atti di indagine – è uno dei tre imprenditori (gli altri due li arrestano) che «entrano in rapporti con la ‘ndrangheta per riscuotere crediti».
Stando a quanto riportato dagli atti attraverso la mediazione di Bartolomeo Monteleone, Guffanti incarica Michelangelo Chindamo e Alfredo Rullo di recuperare 300mila euro dalla società Augusto Figini snc di Lomazzo (dichiarata fallita nel 2012).
E Repubblica chiarisce la posizione dei due uomini a cui Guffanti si è rivolto. In particolare Chindamo, nato a Palmi, sarebbe a capo della “locale” di Fino Mornasco mentre Rullo, originario di Gifone, sarebbe un affiliato.
In quella inchiesta però si puntualizza che Guffanti non fu indagato.
L’atto intimidatorio – motivano i pm nell’ordinanza di “Insubria” – rientra tra gli «atti perfettamente accertati come tali… ma che non assurgono a rilevanza penale perché non superano la soglia del tentativo punibile…».
Resta però un elemento ribadito da “la Repubblica” che i rapporti di Guffanti con i due uomini della ‘ndrangheta sarebbe stato cristallizzato dagli atti processuali dell’inchiesta “Insubria”. Infatti nella sentenza di Cassazione del 15 giugno 2017 si ricorda che «alcuni imprenditori» – tra cui Guffanti – «entrano in rapporti con la ‘ndrangheta allo scopo di sfruttarne la capacità di intimidazione…».
Lo stesso imprenditore che gestisce dunque il locale in cui il vicepremier Salvini ha accolto per il suo compleanno circa cento strettissimi invitati tra cui la premier Giorgia Meloni con il compagno Giambruno e la figlia Ginevra, Berlusconi e Fascina, e i ministri Giorgetti, Calderoli e Valditara.
Sono le ore successive alla tragedia di Cutro dove morirono almeno 81 migranti a seguito del naufragio davanti le coste crotonesi del caicco partito dalla Turchia. (redazione@corrierecal.it)

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