CATANZARO «L’Amministrazione deve rivedere con urgenza gli aumenti delle tariffe per le mense scolastiche oltre a prevedere agevolazioni per evitare una stangata “ingiusta e spropositata». Così Francesco Di Lieto del Codacons sugli aumenti dei pasti scolastici nel capoluogo di regione che sottolinea: «Pranzare a scuola costerà 5 euro al giorno. Oltre un euro di aumento a pasto rispetto allo scorso anno».
«Un rincaro del 30% – afferma ancora Di Lieto – che supera di gran lunga il tasso di inflazione fino a sconfinare nella irragionevolezza. Purtroppo nessun sostegno alle famiglie in difficoltà è previsto e, almeno al momento, gli aiuti del comune sono “eventuali”. Il Codacons chiede all’Amministrazione comunale di intervenire immediatamente per porre un freno ad una “tariffazione ingiusta e spropositata”, anche attraverso l’introduzione di esenzioni ed agevolazioni per le fasce di reddito più basse, oltre che per le famiglie con più figli».
«Intanto l’Associazione si appella ai dirigenti scolastici – dice Di Lieto – affinché consentano ai ragazzi, stante la grave situazione, di poter consumare il pasto portato da casa. Non è permesso, infatti, ai genitori di fornire direttamente il pasto ai propri figli e non tutti sono in grado di pagare il costo della mensa».
Riteniamo – prosegue ancora l’esponente del Codacons – che la situazione violi il diritto di ognuno a scelte alimentari autonome, e cioè un diritto costituzionalmente garantito dall’art. 32. La problematica sopra evidenziata si innesta, tra l’altro, in un contesto di grave crisi, nel quale tante famiglie si trovano a dover vivere con uno stipendio di poco superiore ai mille euro, sicché non può essere loro negato il diritto di fornire il pasto direttamente ai propri figli senza sostenere i costi dei pasti che, per due figli, arriva a 200 euro mensili. E non tutte le famiglie catanzaresi sono in grado di sobbarcarsi il nuovo costo della mensa scolastica».
«Una scuola che – conclude – la nostra Costituzione prevede(va) obbligatoria e gratuita, mentre oggi è sempre più per pochi fortunati. In buona sostanza “o paghi la minestra o salti dalla finestra».
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