REGGIO CALABRIA Riprende in modo serrato l’attività al Consiglio regionale. Dopo il timido start alla fine della pausa estiva con una seduta di commissione – la sesta – nella scorsa settimana – adesso il ritmo a Palazzo Campanella è destinato ad alzarsi. L’agenda nei prossimi giorni prevede due commissioni preparatorie alla seduta dell’aula in programma il 25 settembre: la prima, Affari istituzionali, e la seconda, Bilancio, convocate per giovedì. Dopo aver portato a casa la riforma dei Consorzi di bonifica fortemente voluta dal governatore Roberto Occhiuto ed essersi ulteriormente compattata, la maggioranza di centrodestra ha già messo sul tavolo le priorità della fase autunnale che farà da ponte al tagliando di metà legislatura nel 2024. Tra le priorità c’è la proposta di legge sulla cosiddetta “Grande Cosenza”, la città unica frutto della fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero. Il testo, presentato da nove consiglieri regionali di centrodestra del territorio, ha già suscitato un forte scontro politico con l’opposizione di centrosinistra, che non contesta tanto il merito quanto il metodo e soprattutto la “premessa”che a dire delle minoranze muoverebbe la maggioranza, quella di voler procedere a tamburo battente a una fusione “a freddo”, per legge, senza il coinvolgimento delle comunità (del resto, mesi fa è stata approvata una norma che rende il referendum popolare consultivo). Ma il centrodestra – si fa intendere dalla coalizione di governo – è intenzionato a chiudere la pratica al più presto: verosimile che la proposta di legge approdi in Consiglio regionale nel breve periodo, verso metà ottobre.
Intanto, giovedì ci sarà un altro step in prima commissione, con altre audizioni tra cui quella di Angelo Mautone, della Direzione generale per il trasporto pubblico locale e regionale e la mobilità pubblica sostenibile del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Poi sarà il turno di altre audizioni: particolarmente attesa quella, finora più volte saltata, del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, contrario alla proposta di legge. Una proposta di legge che in realtà suscita molti interrogativi, sul piano della sostenibilità: basti pensare alle difficoltà economiche e finanziarie a cui non sfuggono gli enti locali coinvolti e al fatto che a esempio uno dei tre Comuni – Rende – al momento è sotto una gestione straordinaria per essere stato sciolto per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Anche per sgomberare il campo da questi dubbi il centrodestra ha dato mandato a un esperto di redigere uno studio di fattibilità della fusione, ma senza che questo cambi politicamente la linea, che è quella di approvare la legge quanto prima. (c. a.)
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