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La riflessione

Un nuovo sistema politico con coalizioni disomogenee

Mentre le schermaglie politiche si susseguono sia dentro il Parlamento che per strada, (non desta meraviglia!), persistono in buona parte delle regioni e producono danni a quella parte di popolazi…

Pubblicato il: 18/09/2023 – 10:49
di Franco Scrima*
Un nuovo sistema politico con coalizioni disomogenee

Mentre le schermaglie politiche si susseguono sia dentro il Parlamento che per strada, (non desta meraviglia!), persistono in buona parte delle regioni e producono danni a quella parte di popolazione che non riesce ad avvicinarsi ad una dieta con le giuste calorie per mancanza di mezzi finanziari. Di contro, sullo stesso territorio, la classe politica “spazia” a suon di migliaia di euro al mese tra stipendi e indennità.
Tanto per avere un’idea, tra diaria, indennità, spese telefoniche e trasporti i deputati portano a casa 13.971,35 euro lorde al mese; un po’ di più i Senatori: 14.634,89 euro. Per quanto riguarda la coalizione che sostiene il Governo Meloni (è stata la stessa cosa con i governi precedenti, sicché non desta meraviglia!) c’è da dire che, eccetto Fratelli d’Italia che in passato è stato l’unico partito a fare opposizione, gli altri due, Forza Italia e Lega, sono al Governo sin dalle due precedenti legislature in compagnia di partiti che sono oggi antagonisti della maggioranza. Sicché ci sarebbe tanto da dire e poco di che meravigliarsi se Forza Italia “diverge” su alcune impostazioni che, in taluni casi, appaiono “deboli” rispetto al resto della maggioranza di Governo. Ciò è accaduto, per esempio, quando la discussione è stata sulla “Legge di bilancio” oppure quando c’era da trattare la “questione migranti” o il “salario minimo”. In questi casi è stata “tesa la corda” sia con alcune Regioni che con diversi Comuni. Per non parlare – come ha riportato il Corriere della Sera la scorsa settimana – delle tensioni per mancanza di risorse per fronteggiare sia le richieste del Servizio Sanitario, sia quelle della Pubblica Istruzione con l’intento di farle avvicinare agli altri Paesi europei.
Andato tutto a vuoto, se non si dovesse intervenire al momento opportuno, si rischia di far perdere credibilità al Governo.
Tutto ciò, ma anche altro, è stato messo in evidenza giorni fa da Stefano Passigli sul Corriere della Sera che ha sottolineato sia il rischio che si possa formare una coalizione disomogenea, non adeguata a governare efficacemente il Paese, sia il bisogno di una nuova legge elettorale che superi quella maggioritaria, piuttosto che parlare di “riforme”.

*giornalista

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