REGGIO CALABRIA «Rimango fermamente convinto delle nostre idee: la sicurezza, le armi, la guerra portano alla morte. L’uguaglianza e l’accoglienza creano vita». Lo afferma Mimmo Lucano, ex sindaco do Riace, in un’intervista a “Il Manifesto” alla vigilia della conclusione del processo di appello che vede Lucano imputato per reati legati alla gestione dei migranti. Alla domanda se considera il suo un processo politico, Lucano osserva: «Non esito a ribadire che lo è. Da Riace in tutti questi anni è affiorato un messaggio pericoloso. L’umanità è pericolosa per il potere in questo tempo. Ho sempre agito dimostrando che è l’essere umano a dover scegliere. Sentire sulla propria pelle l’ingiustizia nasce spontaneo, non deriva dall’ideologia. Lo diceva Guevara. Fare il sindaco nella Locride mi ha dato la possibilità di avere un punto di osservazione privilegiato, quando si parla delle mafie. Il mugnaio Rocco Gatto non accettò il dominio della malavita. Diceva in un’intervista: “Non ho paura”. Neanche io ne ho».
Lucano ribadisce poi le sue critiche al governo e al centrodestra. «La strategia del governo, l’avversione delle destre rispetto ai diversi è una sua costante. In tutto il mondo la destra è così. Ma a Pontida non si vergognano quando dicono quelle cose terribili? Queste persone vengono qui da altri continenti perché l’occidente le ha obbligate a venire. Il messaggio di Giorgia Meloni è squallido: vuole passare come una destra non becera, non aggressiva. Ma non è la sua vera natura. Preferirei invece che la destra manifestasse il suo potenziale vero di razzismo, populismo, xenofobia. Il mandante dell’attacco a Riace è questo. La nostra esperienza – sostiene l’ex sindaco di Riace – stravolge la narrazione sulle migrazioni. Don Ciotti ha detto delle cose bellissime su di noi, e con lui padre Zanotelli e monsignor Bregantini. Il Vangelo secondo Matteo Salvini è fatto di crocifissi ostentati, ma poi emana rancore, odio, cattiveria. È antitetico al vangelo di Cristo. È significativo che oggi il Papa vada a Marsiglia, non in visita ufficiale ma come pellegrino della città dell’accoglienza. Questo governo è più pericoloso delle smargiassate di Salvini. È camaleontico. Giorgia Meloni si fa il segno della croce. A volte mi chiedo come sia conciliabile quel suo gesto con le idee politiche che professa».
«Io della condanna materiale – conclude quindi Lucano – non ho paura. Rappresento un ideale che appartiene a tutti voi. Perché dovrei temere? Non mi sono mai arricchito. Con i soldi ho un rapporto tutto particolare, non mi piacciono. Potevo candidarmi al parlamento europeo, ma non l’ho voluto fare. Rimango fermamente convinto delle nostre idee: la sicurezza, le armi, la guerra portano alla morte. L’uguaglianza e l’accoglienza creano vita». (redazione@corrierecal.it)
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