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Crotone, posizionamenti e riposizionamenti dei consiglieri comunali: iniziano le attività elettorali

L’occasione per fare scoppiare la polemica è rappresentata dal documento firmato ieri da undici consiglieri comunali

Pubblicato il: 21/09/2023 – 16:54
di Gaetano Megna
Crotone, posizionamenti e riposizionamenti dei consiglieri comunali: iniziano le attività elettorali

CROTONE Posizionamenti e riposizionamenti dei consiglieri comunali di Crotone: iniziano le attività elettorali anche se il voto amministrativo è previsto tra due anni. L’occasione per fare scoppiare la polemica è rappresentata dal documento firmato ieri da undici consiglieri comunali, con il quale è stata chiesta la convocazione di un Consiglio urgente per discutere della grave situazione economica in cui versa il Congesi (consorzio partecipato da 14 comuni, che i occupa della gestione del sistema idrico interato). Una polemica che coinvolge in particolare la parte dell’opposizione che governa la Provincia pitagorica. L’iniziativa per redigere il documento è stata presa da Antonio Manica, candidato a sindaco del centrodestra alle elezioni di tre anni fa e antagonista di Vincenzo Voce. Secondo quanto è stato possibile apprendere, Antonio Manica ha lanciato l’idea e poi è stato coadiuvato nell’organizzazione da Fabio Manica e Alessia Lerose, che con l’ex candidato a sindaco compongono il gruppo di Forza Italia, da Enrico Pedace, capogruppo di ConSenso, e da Dalila Venneri, capogruppo di De Magistris presidente, che solo sulla carta fa parte della maggioranza che sostiene il sindaco Vincenzo Voce. In Verità Venneri è una spina nel fianco di Voce. Negli ultimi tempi Venneri ha aperto un confronto politico collaborativo con Fabio Manica. Questi consiglieri hanno deciso, quindi, di presentare la richiesta di convocazione del consiglio comunale sulla grave situazione economica in cui versa Congesi e si sono attivati, ognuno nel proprio ambito di rapporti interpersonali, di chiedere la firma di altri rappresentati dell’opposizione. Il documento definitivo è stato firmato da undici consiglieri. Dei rappresentanti dell’opposizione mancano solo le firme di Giuseppe Fiorino, anche vice presidente della Provincia, Andrea Devona, capogruppo del Partito democratico, Andrea Tesoriere, capogruppo Forza azzurri, Fabiola Marrelli, eletta nel gruppo ConSenso e Antonio Megna, del gruppo Crotone città di tutti. Tra gli esclusi la disponibilità alla firma è stata chiesta solo a Megna, che ha declinato l’invito.

Il filo rosso con la Provincia

L’esclusione più rilevante è senza dubbio quella di Fiorino, proprio perché è vice presidente della Provincia e Fabio Manica fa parte del governo dell’ente intermedio. Non rappresenta una novità il fatto che alla Provincia si vive una situazione da separati in casa tra Fiorino e il presidente Sergio Ferrari. Tra i due non corre buon sangue da tempo e Fabio Manica è schierato sulle posizioni del presidente. Quando c’è l’occasione per darsele sul piano politico non se la lasciano sfuggire. Gli ambienti politici crotonesi dicono che anche per la circostanza della mancata richiesta a Fiorino di firmare il documento la matrice è riconducibile allo scontro nella maggioranza che governa la Provincia. Oggi sono diversi i rappresentanti politici di Crotone che dicono che sarebbe stato Ferrari a suggerire l’esclusione di Fiorino dal documento. Questa esclusione, però, non è stata gradita a Pedace. Evidentemente, in prima battuta, il capogruppo di ConSenso non si era accorto che mancava la firma del vice presidente della Provincia, anche se qualcuno degli organizzatori dell’iniziativa dice che la sua disattenzione non è giustificabile, visto che lo stesso Pedace avrebbe chiamato alcuni dei firmatari per convincerli a partecipare. L’esclusione di Devona ha una doppia chiave di lettura. Alcuni dicono che il documento era riservato ai rappresentanti del centrodestra e altri sottolineano che Devona paga lo scotto dell’amicizia che lo lega a Fiorino. Se il documento doveva essere riservato ai soli rappresentanti del centrodestra c’è qualcosa che non quadra, perché non tutti i firmatari sono organici al centrodestra.

Prese di distanza dal documento

L’unica presa di distanza ufficiale per le esclusioni è il documento diffuso ieri da Pedace, che ha lamentato la mancanza della firma di Fiorino. Fuori dai microfoni anche altri firmatari dicono di non aver condiviso il metodo e addirittura annunciano che esterneranno il loro dissenso con un comunicato ufficiale. L’altra incoerenza riguarda le esclusioni di Tesoriere e Marrelli, che insieme a Megna stanno dando una mano alla maggioranza che governa la città, mantenendo il numero legale quando mancano i rappresenti che sostengono Voce. A Tesoriere e Marrelli non è stata chiesta la firma a Megna sì.

Il capogruppo di Forza azzurri ha diffuso una nota

Tesoriere oggi parla di “un maldestro tentativo di delegittimare la minoranza eletta sul campo alle scorse elezioni amministrative oltre che un tentativo di fuga solitaria dal mero sapore di protagonismo”. “Queste iniziative – scrive Tesoriere – mirano esclusivamente a spaccare l’area di centrodestra alla quale il sottoscritto fa attivamente parte”. Concludendo, Tesoriere scrive: “Nelle prossime ore e nei prossimi giorni pertanto sarà opportuno convocare tutte le forze di opposizione dell’area di centrodestra per concertare una linea evidentemente comune scevra dalle logiche del personalismo e del protagonismo. In mancanza ogni forza politica di opposizione si determinerà autonomamente assumendosene la piena responsabilità”.

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