Donna uccisa a data alle fiamme nel Brindisino, il figlio arrestato aveva precedenti nel Reggino

SAN MICHELE SALENTINO Aveva precedenti, oltre che per stalking nei confronti della madre, anche per detenzione di armi Alberto Villani, il 47enne di San Michele Salentino, in provincia di Brindisi, fermato ieri pomeriggio con l’accusa di omicidio volontario dopo il ritrovamento del cadavere carbonizzato della madre, 71 anni, vedova. È quanto emerge dal decreto di fermo, eseguito dai carabinieri e firmato dal pm della procura di Brindisi, Alfredo Manca. Per armi, stando a quanto si apprende, l’uomo era stato condannato dal tribunale di Reggio Calabria, dopo essere stato arrestato nel 2019. Per questo reato doveva scontare un residuo pena pari a dieci mesi e a breve era fissata udienza davanti al tribunale di sorveglianza. L’uomo era stato infatti fermato dai carabinieri quattro anni addietro nel Brindisino che gli avevano notificato l’ordine relativo a una condanna a dieci mesi  e 19 giorni di reclusione per fatti contestati a Reggio Calabria.
Ed è anche per quei legami che il pm della procura di Brindisi, Alfredo Manca, che ha firmato il decreto di fermo eseguito dai carabinieri, ha motivato la richiesta della misura cautelare visto che ci sarebbe la sussistenza del pericolo di fuga dell’indagato.
Stando all’accusa, il 47enne potrebbe fuggire avendo mantenuto buoni rapporti e contatti tra Reggio Calabria e Napoli.
ANon sono contestate, stando a quanto si apprende, le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione. Il 47enne è detenuto nel carcere di Brindisi, in attesa dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip.