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L’EMERGENZA

Migranti, Occhiuto: «Cpr utili. Serve un Piano Mattei per i paesi di provenienza»

Il presidente ribadisce il sì alla linea governativa. «Non si recitino due parti in commedia chiedendo responsabilità ad altri ma negando la propria»

Pubblicato il: 21/09/2023 – 12:49
Migranti, Occhiuto: «Cpr utili. Serve un Piano Mattei per i paesi di provenienza»

CATANZARO «Io sono molto orgoglioso di governare una regione che ha sempre dimostrato grande solidarietà e grande umanità perché è una regione che ha partito e ancora patisce il fenomeno dell’emigrazione e che ha dimostrato tanta solidarietà anche dopo la tragedia di Cutro, quindi non mi aspetto manifestazioni di protesta nella mia regione, che è fatta di cittadini che si rendono conto che un popolo civile non considera il proprio territorio come una proprietà». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto intervistato da TgCom24 sul tema dell’immigrazione e delle polemiche sulla linea del governo sui Cpr. Secondo Occhiuto «chi scappa dalla fame, dalla guerra comunque va accolto, certo va accolto con le regole, quelle che fissa la comunità nazionale. Fa bene il governo a  pretendere dall’Europa che queste regole vengano rispettate. Credo anche le Regioni e i Comuni debbano dimostrare altrettanta responsabilità».

«Non si possono recitare due parti in commedia»

La Calabria ha risposto sì alla possibilità di ospitare un nuovo Centro di permanenza e rimpatrio perché – spiega poi Occhiuto – «intanto crediamo non sia giusto che tutto il peso venga sostenuto da regioni di frontiera come la Calabria e la Sicilia, e poi perché riteniamo che c’è una strana ipocrisia nel dibattito politico italiano. Spesso ci lamentiamo che l’Europa non si dimostra solidale con il governo italiano, ci lamentiamo che l’Europa non dimostra responsabilità su questo problema e poi però gli stessi difetti che lamentiamo nei confronti dell’Europa sembrano averli molte comunità locali, nel senso che anche le comunità locali e i territori dovrebbero avere la stessa solidarietà e la stessa responsabilità che chiediamo all’Europa. Credo – sostiene il governatore della Calabria –  che fare dei Cpr in più regioni sia utile a “deflazionare” questa attività nelle regioni di frontiera e a dimostrare che non si recitano due parti in commedia: cioè si pretende responsabilità e solidarietà dall’Europa e poi questa solidarietà e responsabilità poi non si dimostra nei confronti del governo nazionale e delle altre regioni». I Cpr utilizzati come forma di opposizione al governo da parte delle Regioni di centrosinistra? «A volte – risponde Occhiuto – ne ho il sospetto, anche se ho apprezzato la dichiarazione di Emiliano e mi sembra che anche gli altri presidenti si rendono conto che alla fine i Cpr è giusto che si facciano. La tentazione di svolgere un ruolo politico a volte è presente, ma la storia della Conferenza delle Regioni, l’attività dei presidenti di Regione ha dimostrato i che i presidenti di Regione alla fine sanno far prevalere l’interesse dei territori e le ragioni del governo sugli interessi di partito».

«Un Piano Mattei per evitare la fuga da quei paesi»

Per Occhiuto in definitiva «senza i Cpr, i centri di permanenza, non c’è il rischio ma la certezza che queste persone non potranno mai essere rimpatriate, quindi i Cpr tentano di affrontare e risolvere proprio questo problema. La comunità internazionale e anche il nostro Paese devono rendersi conto che con questo problema dobbiamo convivere nei prossimi anni, perché se non si fa davvero un Piano Mattei per dare davvero la possibilità a chi scappa dalla fame di avere un futuro migliore sul proprio territorio chi scappa dalla fame continuerà a scappare. E un paese come il nostro che si affaccia sul Mediterraneo e che incrocia tutte le rotte dell’immigrazione una consapevolezza maggiore dovrebbe pure averla. Invece a volte su questo facciamo solo polemiche, oggi continuiamo ad assistere ai flussi che si generano ma – conclude il presidente della Regione Calabria –  c’è davvero poca responsabilità nello strutturare un modello di accoglienza ma anche un modello di rimpatri che sia davvero funzionante. C’è in Italia, c’è purtroppo in Europa, e nella comunità internazionale dove troppo spesso prevalgono gli egoismi nazionali». (c. a.)

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